Non abbiamo intenzione alcuna di chiedere l’iscrizione ai cori dei renziani o degli antirenziani, pro o contro Matteo Renzi.
La drammatica situazione italiana meriterebbe, soprattutto da parte dei media, un atteggiamento meno propagandistico e più riflessivo.
Il Governo va incoraggiato quando rompe i vecchi schemi, promuove nuovi talenti, annuncia il taglio degli sprechi e la soppressione degli enti decotti, naturalmente se e quando lo farà.
Allo stesso modo non si possono tacere limiti, contraddizioni, il riemergere di antichi vizi sotto la superficie della ostentata ” Velocità, giovinezza, innovazione”.
Chi promette la rivoluzione non può cadere in trappola, alla prima nomina dei sottosegretari di turno.
Se Francesca Barracciu, per altro donna capace e sensibile, non è stata candidata alle recenti elezioni sarde, perché coinvolta nella inchiesta sui rimborsi, perché mai viene invece nominata sottosegretario ai Beni culturali?
Se Antonio Gentile, prima berlusconiano di ferro ora alfaniano, viene accusato di aver tentato di ” Imbavagliare” l’Ora di Calabria, che stava per pubblicare una inchiesta sul figlio, perché mai viene immediatamente nominato sottosegretario ai Trasporti?
Dopo aver tentato di” bloccare” le rotative, come denunciano in Calabria, ci proverà ora con i binari?
Se la stessa scelta fosse stata operata da Berlusconi cosa mai avremmo ululato tutti noi che ci siamo sempre opposti alla logica del bavaglio?
Per fortuna non hanno taciuto Franci Siddi, segretario della Fnsi, il sindacato calabrese, il direttore de l’Ora di Calabria, Lucio Regolo, e alcuni opinionisti a cominciare, da Massimo Gramellini, altri troppi, specie in tv, hanno finto di non sapere, per non disturbare il nuovo presidente del Consiglio.
Costoro non aiutano e non aiuteranno Renzi nell’opera di rinnovamento; un governo nuovo, soprattutto se vuole ribaltare e contrastare antichi vizi, ha bisogno di sentinelle libere e capaci di segnalare orrori ed errori e non certo dei cortigiani di ogni stagione.
Per quel poco che conta noi continueremo a non fare eccezioni.
La logica dei bavagli non ci garbava con i Berlusconi di turno e non ci piace neppure ora.
Per questo ci piacerebbe che il presidente Renzi trovasse il modo per segnalare la sua vicinanza alla redazione de l’Ora di Calabria e soprattutto all’articolo 21 della Costituzione.