Allora si dichiarava l’obiettivo politico, ora si finge amarezza per “l’autonoma decisione degli autori”, si esprime rammarico, si invocano ragioni tecniche, contrattuali, di compatibilità aziendale per giustificare l’esecuzione del comando berlusconiano. Tra un pretesto e l’altro si randella senza pietà…. Qualche gonzo, anche nelle opposizioni, ogni tanto ci casca, ma quello che sta accadendo è sotto gli occhi di tutti: ad uno ad uno stanno uscendo tutti i nomi racchiusi nell’elenco di Trani, la distruzione di Rai Tre è già in atto.
Presto ci sarà il nuovo direttore di Rai Tre hanno giurato i vertci della Rai, già ma sarà il direttore della “Rete che non c’è più”; a questo punto più che un direttore sarà meglio chiamare una impresa di pompe funebri, magari potrebbero chiedere consiglio al presidente editore. Sarà sua cura indicarne una di fiducia, anzi forse sarà lui stesso a pagare le spese per il funerale, prima di Rai Tre, poi della Rai intera. Del resto l’amico Gelli l’aveva già previsto!