
ROMA – Che cretini quelli delle Hawaii, che sciocchi quelli della Virginia ma, si sa, sono americani e gli americani son tonti. E che salami quegli ingenui dell’Australia ma, si sa, sono un po’ alla lontana parenti degli americani. Alle Hawaii, in Virginia e in Australia si fanno mettere in casa e accendere pure niente meno che gli impianti le antenne militari che fanno la rete mondiale per le comunicazioni appunto militari. Che fessi, mica come gli astuti siciliani e le mamme di Niscemi che quando mai le freghi. E figurati se le mamme di Niscemi, i parroci e i magistrati del contado si fanno fregare dal Muos. Il Muos, quella cosa che alle stupide Hawaii, ai cretini della Virginia e ai tontoloni australiani non fa male e invece in Sicilia, zona Niscemi, uccide inoculando essenze maligne nell’aria e inquinando la linfa vitale della popolazione, soprattutto in tenera età .
“Yankee ko home” è l’incipit partecipato e solidale della cronaca del La Repubblica a firma Alessandra Ziniti. “Yankee go home (americani andatevene  casa vostra) gridano davanti ai cancelli della base americana le mamme coi passeggini e gli attivisti dei comitati mentre gli agenti della polizia giudiziaria notificano il decreto di sequestro del Muos siciliano firmato dal Gip di Caltagirone…Esultano i cittadini di Niscemi…Accusano il colpo gli americani costretti dalla resistenza civile di questo piccolo paese siciliano a bloccare il timing serrato delle tre enormi parabole nel cuore della riserva naturale della Sughereta…”.
E’ quindi la cronaca eroica di una resistenza eroica: le piante della Sughereta, esseri viventi, contro le immote e fredde lamiere delle parabole. I cittadini di un piccolo paese contro il grande (satana?) americano. Davide contro Golia. Le mamme contro chi attenta alla salute dei loro pargoli. Il tutto benedetto dal parroco, dal magistrato e dal politico locale. A Niscemi sì che sanno come si vive, mica come alle Hawaii, in Virginia o in Australia.
Pensate un po’, laggiù, alle Hawaii, in Australia e in Virginia dove ci sono e sono in funzione gli impianti gemelli del Muos siciliano che “no pasarà ” hanno creduto, che ridere, a misurazioni scientifiche e a studi tecnici secondo i quali il cosiddetto inquinamento elettromagnetico non c’è e comunque non c’è e non c’è mai stato alcun nesso tra trasmissioni si segnali e pestilenziali morbi. Che stupidi, in Sicilia, a Niscemi, dove qua e là si fanno ancora processioni perché venga giù la pioggia, lo sanno bene che i miasmi dell’aria dannano e ammazzano, lo sanno dai tempi delle peste, della morte nera.
E c’è di più, pensate un po’ che là dove hanno messo e acceso i gemelli del Muos sono così fessi da credere lo abbiano fatto per ragioni di sicurezza nazionale, insomma per garantirsi sicurezza militare. Che fessi, non capiscono che è tutta una messa in scena a coprire gli inconfessabili interessi delle multinazionali che inventano tutto pur di piazzare la merce. Ma ai cittadini di Niscemi, agli ambientalisti della Sughereta, al popol fiero di scarpe grosse e cervello fino non la si fa, il Muos non passerà .
Ah…se un giorno, visto quel che succede, dato come scannano dall’Iraq alla Siria passando per la Somalia, Yemen, Libia, Egitto, Tunisia, Parigi, Ucraina (tutte terre esotiche e dimenticate da dio, vuoi mettere la Sugherteta?), se un giorno servisse anche ai cittadini italiani, anche a quelli siciliani, anche a quelli di Niscemi, protezione e sicurezza militare? Che domanda! Ci devono pensare i militari italiani (cui però non bisogna dare una lira perché tutte le spese militari sono orrido spreco). E poi ci devono pensare gli americani che si impicciano dei fatti del mondo, non sono nostri alleati? E se gli americani li abbiamo mandati a “yankee go home”? A difendere il paese e non solo i passeggini ci penseranno le mamme di Niscemi che non a caso, preveggente, la cronaca de La Repubblica battezza “battagliere”.
