ROMA – Giornata di “acqua per l’orto” per Mario Monti. Spread a parte, “a sua insaputa”. I Bot ad un anno portano al governo la lieta novella, non la sola di giornata ma la sola per la quale il governo abbia direttamente lavorato, la sola per la quale il governo nutriva legittima e ansiosa attesa. Eccola: i Bot annuali pagano la mattina del 12 gennaio il 2,7 per cento di interesse, pagavano il 5,9 per cento. Meno soldi da pagare da parte dello Stato e un bel po’ di fiducia da parte dei mercati, almeno a breve, imbarcata dallo Stato. E lo spread sui titoli decennali cala sensibilmente sotto quota 500, così che l’interesse sui Btp a dieci anni si fissa sensibilmente sotto il sette per cento. Eccola la buona novella e scusate se è poco.
E il resto? Il resto arriva “ad insaputa” del governo, non per suo merito, demerito, azione o paralisi, intervento o manovra. Ma arriva. Arriva che i referendum per cancellare la legge elettorale che c’è non si faranno. Che c’entra il governo? Direttamente niente. Ma niente referendum a primavera 2012 toglie almeno una delle tentazioni dei partiti a fare elezioni anticipate nel 2012. Dovrebbero usare i partiti l’anno 2012 per fare una nuova legge elettorale meno pessima di quella che c’è. Ogni dubbio sulla loro capacità di farlo è più che legittima. Resta che l’effetto collaterale del no della Corte Costituzionale ai referendum disinnesca una bomba politica che poteva scoppiare sotto la sedia del governo. Ma come, i partiti pur di non danneggiare i loro interessi facendosi scrivere, anzi cancellare una legge elettorale dai referendum, sarebbero stati disposti a sacrificare l’interesse generale di tenersi un governo nell’anno della grande crisi? Potevano, potevano…
Finita qui? No: in giornata arriva anche il Berlusconi placato dal no del Parlamento all’arresto di Nicola Cosentino. Anche qui il governo direttamente nulla c’entra. Però Berlusconi e il Pdl si stavano agitando, con Cosentino arrestato potevano essere tentati, anzi lo erano esplicitamente, dal “muoia Sansone con tutti i Filistei”. Potevano muovere a scuotere le colonne del tempio. Ma il caritatevole Bossi ha teso la mano a Berlusconi, in due giorni la Lega è passata dal “non c’è fumo di persecuzione contro Cosentino” (copyright di Maroni? al “nelle carte contro di lui non c’è nulla” (sentenza di Bossi). E una mano l’hanno data, in fondo non è una sorpresa, i radicali garantisti senza se e senza ma.
Acqua per l’orto di Monti, oggi. Domani la Grande Talpa che scava imponenti trincee contro le liberalizzazioni l’orto glielo può rovesciare come una grande pala che arriva dal sottosuolo dell’Italia profonda. Ma questa è un’altra, e più profonda storia.