ROMA – Con le sentenze e i Tribunali, con le leggi e le regole, con la ragione e l’evidenza, con la misura e la decenza: con tutto questo si può polemizzare e si polemizza e ciascuno ama far di leggi, regole, sentenze, misura, ragione e decenza marmellata. Ciascuna marmellata a gusto personale. Però con le notizie non si polemizza, o almeno non si dovrebbe. Perciò ecco due notizie non nuove eppur fresche di giornata. La prima: Silvio Berlusconi non vuole “grazia” o pena “dolce”. Vuole “risarcimento umano e politico”. Il truffatore, il riconosciuto colpevole di truffa fiscale ai danni dello Stato, realizzata non va mai dimenticato quando era presidente del Consiglio, vuole essere risarcito del danno subito.
Berlusconi non vuole sconti o mano lieve sul quanto e come deve risarcire lui la collettività che ha truffato come da triplice e definitiva sentenza. Vuole essere risarcito per il fastidio e l’ingiuria arrecatigli dalla condanna. Vuole che l’eventuale, eventualissima grazia o commutazione della pena siano elargite come riconoscimento esplicito del danno a lui inferto, è lui a dover essere risarcito. Il mondo capovolto, la spudoratezza al potere, ipertrofia dell’ego, concezione violenta della convivenza civile, esibizione di forza, onanismo culturale da tycoon ignorante? O disperato grido di innocenza, arrischiato bluff politico, mossa obbligata di sopravvivenza? fate un po’ come vi pare, queste son opinioni. La notizia è che il truffatore chiede risarcimento. A noi italiani d’oggi pare quasi una non notizia, insomma un “cane morde uomo”. Invece è una breaking news, un “uomo morde cane”. Ripetiamo per chi non fosse concettualmente in ascolto: il truffatore vuole essere risarcito.
Seconda notizia: i sondaggi elettorali più sfavorevoli a Berlusconi dicono che un italiano su quattro è pronto a votare per lui, quelli più favorevoli portano la percentuale a uno su tre. A tanto assomma la somma di coloro che vogliono sia risarcito il truffatore, più quelli che agevolmente si mettono nei suoi panni, più quelli che lo ritengono innocente, più quelli che se gli toglie 200 euro di Imu chi se ne frega se ha truffato 200 milioni allo Stato. Ripetiamo per chi non fosse concettualmente in ascolto: non un italiano su quattro, forse uno su tre domani è pronto a votare per la destra politica (in realtà sono anche di più su questa opzione), ma uno su quattro e forse uno su tre sono pronti a votare per Silvio Berlusconi e se Berlusconi non c’è sulla lista della destra magari allora la destra non la votano. Vogliono votare proprio lui, Berlusconi, il truffatore che vuole essere risarcito.
Chi sono, chi siete, chi siamo questi italiani uno su quattro o anche uno su tre? Forse un piccolo campione statistico, tanto per stare alle notizie i giornata, è in quei 197 a Ragusa che inventavano e regalavano invalidità inesistenti e relativi assegni? Ci sono dentro politici e medici e normali cittadini, sono loro? O forse sono, siete, siamo quei circa diecimila, quelli scoperti dalla Guardia di Finanza dall’inizio dell’anno, a dichiararsi  invalidi, poveri, braccianti agricoli, imprenditori…A dichiararsi quel che non erano perché sono falsi invalidi, finti poveri, braccianti inventati, imprenditori di cartapesta e bollata. In tutte le loro vesti i diecimila hanno arraffato soldi pubblici, dello Stato italiano e dell’Europa. Diecimila, solo quelli scoperti, avanguardia di molto più grande esercito, di truffatori dello Stato. Proprio come quello sommo che vuol essere risarcito. Sono loro quell’italiano su quattro, magari su tre pronto a votare Berlusconi? Sì, ma anche no. I truffatori e predatori della cosa e dei soldi pubblici sono trasversali assai nella società e votano e abitano di qua e di là . Certo Berlusconi è “uno di loro” ma non li ha certo creati Berlusconi. C’erano da prima, l’habitat Italia lo avevano colonizzato da prima che arrivasse il Truffasauro Rex.
L’altra sera l’altezzosa Massimo D’Alema si è lasciato sfuggire (in realtà a lui non sfugge nulla dalla labbra, simula la momentanea distrazione) che “gli italiani odiano i politici ma amano i pregiudicati”. Alludeva a Berlusconi e Beppe Grillo ma avrebbe potuto allungare a dismisura l’elenco. Talvolta in altezzosità veritas, come accade nel vino. L’alterigia e la disistima del prossimo che nutrono l’uomo prima ancora che il politico D’Alema stavolta son spruzzate se non intrise di veritas, di realtà effettuale e non perorazione morale. C’è un solo paese al mondo in cui le due notizie, quella del truffatore che vuole risarcimento e quella di uno su quattro magari uno su tre pronti a votarlo possono essere entrambe vere. E un solo popolo, società , elettorato, collettività , chiamatelo come volete, che ha costruito un habitat culturale e comportamentale dove le due notizie possano essere entrambe vere. E’ l’Italia, son gli italiani…e non puoi farci niente.