ROMA – Lui piĆ¹ di Arisa va…contro vento. Arisa ci ha vinto un Festival della canzone con un motivetto che ha il “contro vento” nel titolo, Matteo Renzi contro vento ci si mette al festival della fiducia in Parlamento. Contro vento lƬ e non solo lƬ, Renzi contro vento ci naviga, ci si mette, ci si crogiola pure.
Mai visto un Senato della Repubblica, a memoria di cronista, piĆ¹ freddo nell’accogliere, ascoltare e salutare un nuovo premier di governo. E questo non solo perchĆ© Matteo Renzi ha annunciato ai senatori in carica che, se non glielo impediscono, saranno loro “gli ultimi Ā votare una fiducia al governo”. (Se passa la riforma renziana del Senato il prossimo non sarĆ formato da eletti, sarĆ composto da membri dei poteri locali, non ci saranno quindi stipendi da senatori e prerogative da seconda camera per il Senato, tra cui appunto quella di concedere o negare la fiducia ai governi). Mai visto un Senato piĆ¹ freddo perchĆ© soprattutto mai visto, a memoria di cronista, un nuovo premier di governo che all’atto di chiedere la fiducia parla a braccio, tiene un discorso, interloquisce, stonata o intonata che sia la canzone la canta chiara, e, scandalo o poco ci manca, non legge un testo scritto del suo programma.
I senatori un po’ tutti l’hanno preso e vissuto come uno sgarbo, una mancanza di rispetto da parte di uno sbarbatello presuntuoso. E i senatori un po’ tutti hanno inarcato il sopracciglio, corrugato la fronte e arricciato il naso davanti a questo Homo novus, anzi puer novus di provincia. CosƬ come sopracciglia inarcate e fronte corrugata stasera in televisione e domani sulla stampa perchĆ© il programma, dov’ĆØ il programma di Renzi? Il programma non c’ĆØ. Buoni tutti a dire svlocco totale dei debiti dello Stato verso le aziende, fondi di garanzia per la concessione del credito, riduzione del cuneo fiscale in doppia cifra, dirigenti della Pubblica Amministrazione con mandato a tempo, dichiarazione dei redditi che arriva precompilata a casa, cittadinanza italiana per i bambini stranieri dopo che hanno fatto la scuola da noi, diritti per le coppie di fatto. Buoni tutti a dirlo tutto questo senza dire come si fa, con quali soldi e alleanze. Quindi, dopo il contro vento del Senato ĆØ in arrivo, sta arrivando il contro vento dei commenti.
PerchĆ© ĆØ il modo di Renzi che offende, quel modo di andare in Senato a parlare una lingua che quasi quasi la puĆ² capire perfino la gente che non sta in Senato e neanche in televisione. Deve essere una lingua truccata o vuota, artefatta o biforcuta, reticente o ipnotizzante… non puĆ² essere una lingua vera, ĆØ troppo simile alla lingua vera. PerciĆ² si sottolinei la stucchevole battuta su “non ho l’etĆ ” e il riferimento ironico alla Cinquetti lo si derubrichi a vezzo, anzi vezzeggio, anzi cazzeggio del premier. Si sottolinei la melassa dello “avete mai parlato con gli insegnanti?”, magari gli si ricordi della moglie insegnante a prefigurare una sorta di maso chiuso degli interessi renziani, si scuota il capo su quell’impegno, scolastico appunto, a far partire il governo dal rifare, riparare, materialmente rifare e riparare le scuole, sƬ le mura e i pavimenti delle scuole, non la Scuola. Che ingenuitĆ , che semplicismo, che rozzezza, che pressappochismo…GiĆ¹, un altro contro vento, quello di quelli che se ne intendono.
Che poi il contro vento Renzi se lo va a cercare. Come se non bastasse quello che giĆ gli arriva. Dal partito di casa, da casa sua. Chi per primo ha gridato al conflitto di interessi alla non accettabilitĆ di un ministro di Renzi, Federica Guidi? Ma ovviamente uno del Pd, Stefano Fassina. E quale quotidiano ha per primo scoperto e sottolineato che una imprenditrice fa contratti e vende sul mercato i prodotti della sua azienda? Ma ovviamente La Repubblica che ha svelato il conflitto di interessi tra la Guidi ministro e la Guidi imprenditrice. Contro vento dal Pd. Contro vento da Enrico Letta. Letta ha voluto in pubblico neanche guardare in faccia Renzi, ha voluto far sapere che c’ĆØ ragione e motivo per una vendetta e che della vendetta il tempo verrĆ . Non proprio un aplomb da uomo delle istituzioni quello di Letta, piuttosto la rabbia sorda di chi si ritiene violato nelle sue proprietĆ . Una stizza privata elevata a comportamento nella res publica. Eppure Letta in ogni “narrazione” ĆØ non solo la vittima ma anche lo statista. SƬ, proprio contro vento per Renzi spira di qua e rispira di lĆ .
Contro vento da Grillo nell’aula del Senato e fuori che via tweet prova a non farlo neanche parlare Renzi, come ha fatto nello streaming. Contro vento nelle democratiche cene romane dove gli elettori d’area pd non approvano il metodo e si sentono disorientati, delusi o anche piĆ¹. Contro vento nell’opinione democratica che nei sondaggi si dichiara perplessa e sorpresa. Contro vento insomma nel suo elettorato che rimprovera a Renzi di essersi contaminato con il potere. E’ giĆ un quasi c’eravamo tanto amati.
Contro vento nelle chiacchiere di strada, con l’opinione pubblica non raffinata che non solo non si fida, anzi un po’ si fiderebbe. A condizione sia chiaro che il “cambio” di Renzi sia gratis, anzi remunerativo per tutti. Contro vento nella Pubblica Amministrazione, i cui dipendenti lo aspettano al varco quel bischero di Renzi che magari li vuole trasferibili o sostituibili al comando se sono dirigenti. Contro vento in Cgil che vuole la patrimoniale. Contro vento perfino nelle cronache interni-rosa ormai indistinguibili e fuse insieme: le improbabili scarpe della Boschi fanno tutt’uno, “sono” la resistibile incompetenza delle nuove ministre. Vuoi mettere la Bonino? Cosa mai ci avrĆ messo la Bonino in dieci mesi non conta. Conta che quest’altra ĆØ “robetta”. Robetta fragile al femminile, un conflitto di interessi a destra, la Guidi, uno a sinistra, Giuliano Poletti…Insomma “governetto”. E governetto con peccato originale, il peccato dell’ingordigia di potere. Se non ĆØ contro vento questo.
Contro vento che si aggiunge a quello oggettivo, ai guai grossi e pesanti che gravano sul paese. Contro vento che suona anche cosƬ: ma con questi guai che ci sono da anni e anni e anni, vuoi che arriva un bischero, un pischello, nu guaglione e li smuove lui? Ma va lĆ …E’ un contro vento assai forte e trasversale, autorevole e diffuso, argomentato e sostenuto. Un contro vento con una caratteristica tutta sua e che merita di essere segnalata. E ĆØ il contro vento che spira e soffia su Renzi da parte di ogni establishement, politico, economico, sociale. Contro vento che soffia e spira su Renzi da parte di ogni comparto di professione, reddito o posizione politica. Un comune minimo denominatore perĆ² c’ĆØ: il contro vento soffia dagli insider.
Ovunque siano gli insider d’istinto non amano, non amano ĆØ dir poco, Renzi. Insider ed establishement non sono sinonimo di nefandezza o torto, anzi. PerĆ² ĆØ un fatto che tutta l’Italia del sistema si aggiusta mantenendolo piĆ¹ o meno uguale si mette contro vento a Renzi. E come fa a mettersi contro vento? Garantendo, assicurando, scuotendo la testa all’idea che il sistema si possa smontare e rimontare in altra forma (si chiamerebbe riformismo). E’ un fatto che Renzi ĆØ la mosca al naso per ogni establishement competente e riflessivo italiano. Coi fatti non si polemizza, poi magari qualcuno trova nei fatti conferma che quello lƬ ĆØ appunto un puttino bischero, oppure nei fatti trova l’inequivoco segnale che quello se fa storcere il naso a insider ed establishement entrambi nonni e papĆ dell’Italia storta che c’ĆØ allora Ā un qualche buon odore-motivo ci sarĆ .