Meno ragioni ha il ceto dirigente, soprattutto quello politico. I politici di qualunque colore che aderiscono, mobilitano, diffondono il partito dell’evasione civile possono appartenere solo a due categorie. O quella di chi non capisce, dei ciechi, dei sordi ma purtroppo non muti. O quella degli scommettitori d’azzardo, quella di chi dice: noi non paghiamo tanto alla fine paga qualcun altro, magari i tedeschi, magari l’Europa. Non ci sono calcoli al riguardo, ma la prima categoria appare, per incredibile che appaia, la più numerosa e genuina. E’ un partito che può vincere, quello della elusione ed evasione civile. Forse non il primo round in questo fine settimane, ma alla lunga ha buone carte da giocare. Il suo vero problema è che alla lunga, anzi prima, diritti, abitudini, garanzie, spese e voti elettorali saranno comprati e venduti in svalutate nuove lire e non in maledetti euro.
Problemi grossi li ha anche il partito dell’ingoia se no affoghi. Il Pd, il Pd di Bersani. Per sostenere il governo Monti deve spalmare il peso della responsabilità anche sulla destra che ha governato. Altrimenti chi ha guidato la corsa nell’ultima tappa del disastro se la cava gratis e molla ogni guaio a chi entra. Per sostenere il governo Monti il Pd ha bisogno che lo voti anche il Pdl ma, per non fare “inciucio” ha bisogno che nel governo Monti non ci siano ministri targati Pdl. Quindi neanche ministri targati Pd. E ha bisogno il Pd che il governo Monti faccia patrimoniale vera, faccia riequilibrio fiscale vero, facendo pagare meno il salario e più il patrimonio e la rendita. Altrimenti non potrà sostenere interventi sulle pensioni e dio solo sa se riuscirà a reggere interventi sulla mano pubblica e politica nell’economia.
Problemi, eccome, li ha il Pdl. Senza il cemento Berlusconi leader, premier e padrone rischia la frantumazione. La nascita dal suo seno di una destra dichiaratamente anti europea, la concorrenza elettorale della Lega e del Terzo Polo. Deve consentire di governare a Monti con i suoi voti in Parlamento consentendo di fare quel che non ha mai voluto fare negli ultimi tre anni e anche prima.
E’ il fine settimana del primo scontro tra il partito dell’ingoia se no affoghi e il partito dell’evasione civile. Il primo sa e teme che la nascita del governo Monti sia condizione tanto necessaria quanto insufficiente. E non sa se riuscirà a reggere il peso lungo un anno di quel “sufficiente” che deve venire. Il secondo sa ma per nulla teme che se la condizione “necessaria” parte da quel momento potrà giocare solo allo sfascio. Nella versione migliore preferirebbe incassare i suoi voti in elezioni anticipate mentre nel frattempo i soldi per il 2012 italiano ce li mette qualcun altro. Il fine settimana che viene: 48 ore che cominciano a cambiare un’Italia lunga trenta anni, oppure no.
