Se Anna Maria Cancellieri darà le dimissioni, già si stanno scaldando alcuno possibili successori nelle file del Pdl – Forza Italia. Già si fanno dei nomi, tipo Nitto Palma e Maria Stella Gelmini. Si vedrà nelle prossime ore.
Se Anna Maria Cencellieri dovrà lasciare la carica di ministro della Giustizia, si potrà attribuire la causa alla sua struttura mentale, quella di tecnico imprestato alla politica che con le astuzie e i trucchi dei politici ha poca dimestichezza. Una forma di sprovvedutezza che pagherà cara.
Di una cosa sono certo:
che Anna Maria Cancellieri abbia tenuto nel caso di Giulia Maria Ligresti un comportamento analogo a quello seguito in occasione della segnalazione di disagio di detenuti da parte di parenti o amici.
Anna Maria Cancellieri è funzionario dello Stato di lunga esperienza, di riconosciuta professionalità e grande equilibrio. Per questo stupisce che in un caso, del quale era logico prevedere che la stampa si sarebbe impadronita con inevitabili spunti polemici, il Ministro abbia trascurato le cautele che normalmente un politico adotta. Ad esempio incaricando il Capo di Gabinetto di un cauto sondaggio sulla situazione sanitaria della detenuta nella formula tradizionale: “mi dicono che la signora…si troverebbe in gravi condizioni di salute. Risulta all’autorità, ecc. ecc.?”
Invece il Ministro, che ha lunga esperienza di gestione dei rapporti con le amministrazioni e gli enti su sollecitazione di provenienza politica, come imparano i prefettizi fin dall’ingresso in carriera, sia scivolata su un intervento per il quale, considerato il nome dell’interessata, era logico immaginare che qualcuno avrebbe usato la lente d’ingrandimento.
Non ha influito sulle decisioni dei giudici, come ha testimoniato il Procuratore di Torino, Giancarlo Caselli, uno che non la manda a dire, ma è stata imprudente. E la politica per la quale Anna Maria Cancellieri è un corpo estraneo si appresta a fargliela pagare. Per dar fastidio al premier Enrico Letta in una fase difficile, all’inizio del dibattito parlamentare sulla legge di stabilità e mentre si sviluppa il confronto tra i candidati alla segreteria del Partito Democratico, e per un certo gusto per la guerriglia parlamentare che riesce facile a partiti che sono obbligati a collaborare. Ma non dimenticano di essere concorrenti in vista delle prossime elezioni, quantomeno di quelle europee, considerato che la politica economica e finanziaria risente molto delle scelte fatte a Bruxelles.
Inoltre non è azzardato immaginare che il Popolo della libertà/Forza Italia, che pure appoggia il ministro, lo faccia strumentalmente, per attizzare il fuoco. Magari perché spera che, in un eventuale rimpasto, possa mettere in campo uno dei suoi alla guida del Ministero di via Arenula. Infatti già si fanno i nomi di Nitto Palma e Maria Stella Gelmini, tra i più sgraditi a sinistra. Tanto per mantenere Enrico Letta sulla graticola.
Non abbiamo la sfera di cristallo e non azzardiamo previsioni, ma è certo che Anna Maria Cancellieri potrebbe essere indotta a fare un passo indietro per disinnescare la bomba, nonostante la sua innocenza, che potremmo ritenere provata proprio dalla sua incredibile sprovvedutezza.