ROMA – Ilona Staller, in arte Cicciolina, scrive una lettera a Barack Obama perché vuole tornare negli Stati Uniti. L’ex pornostar chiede al presidente la revoca del bando contro di lei. Bando che le fu applicato per aver simbolicamente bruciato una bandiera americana (in Italia) nel 1981. Ora se Cicciolina provasse a rimettere piede sul suolo americano sarebbe arrestata all’istante.
AdnKronos riporta l’incipit della lettera:
“Gentilissimo Signor Presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama. Sono a scriverle per invitarLa a prendere in considerazione la mia domanda di grazia per i fatti che mi sono stati attribuiti erroneamente contro l’immagine degli Stati Uniti d’America oltre a fatti prettamente famigliari e personali che qui riassumerò in breve, sottolineando soprattutto il mio amore e rispetto nei confronti degli Stati Uniti e di tutto il popolo americano”.
L’ex diva dell’hard ha affidato la sua lettera aperta al settimanale Chi che la pubblica integralmente nel numero in edicola domani. “Nel lontano 1981, durante una manifestazione di ciclismo ‘La sei giorni di Milano’, venne bruciata davanti a 24mila persone una bandiera scenografica molto simile, purtroppo, alla bandiera americana – scrive Staller – quella provocazione, andata in scena durante un mio spettacolo, venne scambiata per una proclamazione d’odio nei confronti degli Stati Uniti d’America, mentre in realtà era una protesta contro le Brigate Rosse, un modo per condannare il terrorismo”.
“Durante lo spettacolo fui arrestata e prelevata di peso dal palco con l’accusa di aver offeso la bandiera di uno Stato estero – continua l’ex pornostar – cosa che in realtà non fu perché quella bruciata era una bandiera di fantasia. Venni processata per direttissima, venni assolta, ma rimasi purtroppo nella “lista nera degli Stati Uniti”: non avrei più potuto mettere piede in America pena l’arresto. Mi rivolgo a Lei, signor Presidente degli Stati Uniti d’America, per chiedere il Suo aiuto, la Sua clemenza, la Sua attenzione e la Sua paterna comprensione perché mi venga concessa la grazia di ottenere, dopo tanti anni, un visto di ingresso nel suo Paese, cancellando tutto ciò che finora me l’ha impedito”.