Diminuiscono gli aiuti europei allo sviluppo per i Paesi poveri, e la Commissione europea invita gli Stati membri ad essere più generosi e a lavorare per raggiungere gli ‘obiettivi del millennio’, quelli stabiliti dall’Onu nel 2000, tra cui eliminare la povertà estrema nel mondo entro il 2015.
«Lontano dall’essere raggiunti», dice la Commissione Ue oggi, gli obiettivi del millennio devono restare in cima all’agenda dell’Europa, ha spiegato oggi il commissario allo sviluppo, Andris Piebalgs. Perché, ha aggiunto, «i Paesi poveri sono i grandi perdenti della crisi».
L’aumento dei prezzi di alimenti e combustibili li ha fatti regredire e i donatori hanno tagliato l’assistenza. Oltre a rendere disponibili più fondi, quello che la Ue può fare è aiutare i Paesi poveri a mettere da parte più risorse per le finanze pubbliche e a gestirle meglio.
Ad esempio, dice Bruxelles, il flusso di denaro che esce illegalmente da queste nazioni è sette volte superiore agli aiuti che ricevono. E spesso, questo succede perché le imprese straniere che lavorano lì evadono le tasse, perciò la Commissione Ue si è impegnata a lanciare una lotta all’evasione fiscale a livello internazionale.
