BERLINO – “È ora di introdurre la Tobin Tax, una tassa per la quale combattiamo da anni”: la cancelliera tedesca Angela Merkel non tradisce le attese sull’ennesimo vertice franco-tedesco a Berlino, e nella conferenza stampa congiunta con il presidente francese Nicolas Sarkozy sottolinea la necessità di una tassa sulle transazioni finanziarie, anche senza la Gran Bretagna, il cui premier è contrario alla tassa. “Se non riusciremo a convincere i 27, convinceremo i 26”, ha detto con chiarezza la cancelliera.
Merkel spinge per un’accelerazione delle misure di contrasto alla crisi, e ha chiesto di anticipare a fine gennaio il vertice sul nuovo Patto di bilancio dell’Unione europea in calendario per marzo. L’obiettivo, concordano i due leader, è firmare il nuovo Patto il primo marzo.
Anche Sarkozy è tornato sul tema tobin tax: “Dobbiamo impegnarci all’interno dell’Europa per arrivare a questa tassa comune. È importante che tutti i Paesi siano concordi”, ha detto il presidente francese, ricordando che la tassa sulla Borsa “è stata proposta nell’ambito istituzionale del G20” ed una misura “fondamentale”.
L’intesa europea, ha spiegato il presidente francese, si fonda anche su obiettivi comuni che al momento sono “il lavoro, la crescita economica e la competitività a livello europeo”. Sul piano interno la Francia cercherà di detassare il lavoro per frenare le delocalizzazioni. Sul piano comunitario, Parigi vorrebbe che venissero resi più efficaci gli strumenti come il Fondo salva-stati.
Per Merkel è poi necessario rafforzare l’euro: “È un obiettivo ambizioso ma raggiungibile quello di rafforzare l’euro”. Un concetto ribadito da Sarkozy: “Non c’è alternativa” alla moneta unica.
La cancelliera ha però avvertito: “Non può esserci un solo vertice per risolvere la crisi e non c’è una soluzione unidimensionale, ma bisogna procedere passo dopo passo”. Ma Sarkozy ha chiarito: “La situazione è tesa, estremamente tesa. Dobbiamo essere lucidi. Non ci sarà un futuro per l’Europa se ci sono divergenza tra Germania e Francia”.
