LONDRA – La petizione per chiedere un nuovo referendum contro la Brexit si sta rivelando una bufala, o quasi. Non solo è emerso che a lanciarla è stato un attivista del Leave (Lasciare l’Ue) quando, alcuni giorni prima del voto del 23 giugno, i sondaggi davano per vincente il Remain (e per questo nella petizione si fissano dei quorum perché il voto sia valido), ma anche perché settantasettemila firme su tre milioni sono state cancellate dopo che si è scoperto che erano state aggiunte in modo fraudolento,come ha annunciato la stessa Commissione pubblica che valuta la validità della raccolta di adesioni.
Tra i firmatari della petizione si contano oltre 39mila cittadini provenienti dal Vaticano (che conta una popolazione di soli 800 abitanti), mentre altre 23mila firme verrebbero dalla Corea del Nord, uno dei Paesi meno connessi a Internet in tutto il mondo per via della dittatura. Tra le altre stranezze le tremila firme arrivate dal Territorio britannico d’Oltremare della Georgia del Sud e delle Isole Sandwich, praticamente inabitato, e le 300 provenienti dal territorio antartico britannico.
In realtà la petizione lanciata sul sito del Parlamento britannico può essere firmata solo da cittadini britannici o residenti nel Regno Unito. A rivendicare la paternità dello “scherzetto” è stato un gruppo di hacker di 4Chan. Se fosse vero, la scoperta è destinata a sollevare una serie preoccupazioni circa la sicurezza informatica del governo e potrebbe minare pesantemente la legittimità delle petizioni future.