BRUXELLES, 10 OTT – ''I leader dell'Eurozona devono assumersi una responsabilita' collettiva e muovere i passi decisivi per prevenire il disastro economico, perche' il tempo sta scadendo'': cosi' il premier britannico David Cameron avverte i governi della moneta unica in un'intervista in apertura del Financial Times. Ma annuncia: la Gran Bretagna non partecipera' al prossimo fondo salva-Stati o ad altre forme di sostegno dei Paesi, anche a breve termine.
''La Gran Bretagna condivide la visione degli Usa'', ha detto il premier, e con essa ritiene necessari passi come la ricapitalizzazione delle banche e la costruzione di un 'firewall' attorno alla Grecia per evitare che il contagio della crisi del debito si estenda. Per il premier serve un ''grande bazooka'', ovvero l'aumento del fondo salva-Stati Efsf che dai 440 miliardi di ora passi a 2.000 con un meccanismo di leva finanziaria.
Ma senza la partecipazione di Londra: ''Non saremo parte del fondo salva-Stati dopo il 2013'', ha detto, dicendosi ''scettico'' anche sulla partecipazione ad altre forme di sostegno ai Paesi, e addirittura ''preoccupato'' dall'eventualita' che la Banca europea d'investimenti (Bei) possa essere coinvolta nella ricapitalizzazione delle banche. Per Cameron e' sufficiente il contributo che il suo Paese sta dando attraverso il Fmi.
Infine, un appello a Germania e Francia che ritiene responsabili di non aver avuto un ''piglio deciso'' nell'affrontare la crisi del debito: serve un ''piano decisivo entro la fine dell'anno, per mettere fine all'incertezza della zona euro che sta raffreddando l'economia globale'' e pesa sul 40% delle esportazioni britanniche che sono in euro.
