Con D’Alema in lizza verso la poltrona europea รจ tornato in auge: dalle colonne dei quotidiani ai telegiornali impazza il fantomatico Mr Pesc. Non trattandosi di generi alimentari e nemmeno di un soprannome che evoca singolari qualitร , nel leggerlo si sente odore di Bruxelles, ma praticamente nessuno si degna di spiegare cosa significhi.
Mr sta per “Mister” e Pesc รจ un acronimo che indica “Politica estera e sicurezza comune”, un organo che ha rimpiazzato il suo antenato pre-trattato di Maastricht, ovvero la Cooperazione politica europea, introdotta nel 1970, ufficializzata nel 1987 e abbandonata nel 1992.
Quello che tanto amichevolmente gli addetti ai lavori chiamano Mr Pesc non รจ altro che l’alto rappresentante per la politica estera dell’Unione europea. Nella battaglia navale per garantirsi l’ambita poltrona รจ duello sui nomi da presentare, sia per il suddetto Mr Pesc che per Mr Ue, ovvero il presidente stabile.
L’Italia porta a Bruxelles la candidatura di Massimo D’Alema, sostenuto anche dai socialisti europei, ma fra favoriti e outsider per la Pesc circolano i nomi di David Miliband (ministro degli esteri britannico), il premio nobel per la pace Martti Ahtisaari e il nostrano ministro degli esteri Franco Frattini.
Per la presidenza ci sono in lizza Tony Blair, ex premier inglese e Herman Van Rompuy, suo omologo belga. Tirando le fila della questione insomma la Gran Bretagna รจ l’unica nazione ad avere “le mani in pasta” per entrambe le poltrone: o Miliband o Blair.
