BRUXELLES, 24 GEN – Ancora un rinvio per la Grecia, che sembra di nuovo vicinissima al default: i ministri dell'Economia della zona euro hanno respinto la proposta di accordo tra Atene e i suoi creditori, e le trattative sulle perdite che questi ultimi dovranno sostenere proseguiranno fino al 13 febbraio, mentre l'Eurogruppo chiede un'intesa nei prossimi giorni.
Vacilla quindi la certezza ostentata dal ministro delle Finanze Evangelos Venizelos prima della riunione dell'Eurogruppo: si era detto certo che la soluzione sarebbe arrivata entro i termini stabiliti, ma al termine del confronto tra i ministri e' stata invece rinviata ancora una volta. E intanto dalla Germania alla Francia, dal Fondo monetario alla Ue, arriva unanime la richiesta di stringere i tempi e di blindare la ristrutturazione del debito che mette a rischio, da mesi, la tenuta dell'euro.
''Chiediamo alla Grecia di trovare un accordo nei prossimi giorni'', ha detto il presidente dell'Eurogruppo Jena Claude Juncker, spiegando che i ministri vogliono anche progressi sulle riforme strutturali prima dei prossimi aiuti. L'intesa con i privati, stando a fonti del governo greco, dovrebbe essere presentata entro il 13 febbraio, e fino ad allora le trattative restano aperte. Il problema sull'operazione di 'debt swap', ovvero la sostituzione dei titoli attuali in scadenza, e' sui tassi di interesse.
I creditori, che detengono circa 206 miliardi di euro del debito greco (che complessivamente e' di circa 330 miliardi), non vogliono andare sotto il 3%, cifra verso cui spinge l'Eurozona che, ha spiegato Juncker, vuole ''tassi ben sotto il 4%''. Per i privati sarebbe troppo accettare una cifra cosi' bassa, dopo aver gia' accettato, in base al precedente accordo, una perdita di valore del 50% delle obbligazioni esistenti.
Dopo oltre sei mesi dall'accordo Ue che ha imposto ai privati di partecipare al piano salva-Grecia sostenendo perdite sui bond greci nel loro portafoglio, i ministri delle finanze della zona Euro si ritrovano ancora una volta il caso Grecia sul tavolo e si vedono costretti ad un nuovo rinvio. Una partita che non riescono ad archiviare ancora del tutto, e che rischia di far precipitare la situazione dell'Eurozona a marzo, perche' senza un accordo Atene non sapra' come rimborsare i 14,4 miliardi di bond in scadenza.
Per questo l'Eurozona mette fretta al governo che non ha saputo respingere da solo l'offerta ''finale'' del capo negoziatore per l'Iif (Institute on international financig, che raggruppa i principali istituti creditori di Atene), Charles Dallara, che aveva messo sul piatto interessi al 4-4,5%.
