Sulle elezioni federali tedesche, in programma domani, pesano le decisioni degli incerti, calcolati dagli ultimi sondaggi come circa il 20% dell’elettorato complessivo. L’attesa ripresa dei socialdemocratici non ci sarà: stando alle ultime previsioni il partito di Frank-Walter Steinmeier non supererà il 25%, risultato peggiore degli ultimi 50 anni.
Ma neanche alla Cdu sono tranquilli: i sondaggi non sono certo entusiasmanti e se si dovesse profilare una maggioranza risicatissima in compagnia dei liberali, i prossimi quattro anni di governo potrebbero rivelarsi molto difficili per la cancelliera Angela Merkel. Nel quartier generale del partito moderato le stime arrivate negli ultimi giorni sono prese con le molle: tutti si ricordano l’esito negativo dello spoglio nelle ultime consultazioni del 2005.
Data come grande favorita alla vigilia, la Cdu dovette fare i conti con numeri molto più esigui a scrutinio concluso. La Grande Coalizione nacque proprio da quel risultato elettorale e il suo spettro ancora aleggia nelle analisi dei politologi tedeschi. La stessa Spd non esclude che potrebbe ripetersi l’esperimento, rischiando di far crollare ancora di più il consenso della sinistra in Germania, costantemente in discesa durante la legislatura.
Il ministro degli Esteri Steinmeier, che guida il suo partito a queste elezioni, pare essere fortemente contrario all’ipotesi, preferendo, in caso di sconfitta, rimanere all’opposizione.
