BERLINO – Erdogan intoccabile. E anche Merkel manda a processo comico. Il governo tedesco ha deciso di concedere l’autorizzazione al procedimento penale contro il comico della Zdf Jan Boehmermann per la poesia satirica sul presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Lo ha detto Angela Merkel in una dichiarazione ufficiale alla cancelleria.
Hanno preso parte alla decisione, oltre alla cancelliera, il vice-cancelliere Sigmar Gabriel e i ministri di Esteri, Interno e Giustizia. La cancelliera si è riferita al paragrafo 103 del codice penale tedesco che prevede, in caso di denuncia di un capo di Stato estero per offese ricevute, la necessità di autorizzazione a un procedimento penale da parte del governo.
“Ciò che sto per leggere viola la legge”, aveva detto in televisione, durante il suo programma, Boehmermann. E poi ha paragonato il presidente turco ad un pastore che ha rapporti con le sue capre, “uno che prende i curdi a mazzate mentre guarda film porno con i bambini”.
La cancelliera tedesca Angela Merkel si era subito scusata con Erdogan per quelle frasi, ma non è bastato. Sollecitata da Ankara, si è vista costretta ad applicare il codice penale tedesco. La cancelliera ha aggiunto che il governo abolirà il paragrafo 103 del codice penale. Ha poi aggiunto che, in uno Stato di diritto, non tocca al governo vagliare tra diritto della persona e libertà di opinione e di espressione artistica ma alla procura e ai tribunali. L’autorizzazione del governo non significa alcun giudizio preventivo, ha sottolineato la cancelliera. Ma intanto Boehmermann rischia fino a tre anni di carcere per insulti a capo di stato estero.
Merkel ha ammesso divergenze di opinione tra i ministri che hanno partecipato alla decisione. Secondo indiscrezioni di stampa, soprattutto il ministro degli Esteri Frank-Walter Steinmeier avrebbe espresso dubbi sull’autorizzazione.