ROMA – European Innovation Competition: l’Unione Europea ha istituito un premio di 20 mila euro alle tre migliori idee innovative per il lavoro, il Welfare, la Green Economy. Chi ritiene di avere in testa un’idea meravigliosa deve cliccare www.socialinnovationcompetition.eu per concorrere e inviare la proposta alla direzione Impresa e Industria della Commissione Ue entro il 21 dicembre. Le selezioni si concluderanno ad aprile del prossimo anno e i vincitori eletti a maggio. E’ un’ottima opportunità specie per aprire i corridoi e le stanze della burocrazia europea al contributo dei cittadini.
Lo slogan dell’iniziativa è “aiutare la transazione verso un nuovo tipo di lavoro”: nell’epoca della mobilità quale valore intrinseco di un mondo produttivo che si rinnova e che accetta la sfida dell’economia globalizzata, sostenere il dibattito delle idee e il confronto tra i giovani innovatori più dotati contribuisce a rafforzare il principio. E a trovare soluzioni. Per superare la crisi e consentire un miglior ancoraggio delle politiche occupazionali, serve un surplus di fantasia, di creatività. Da applicare sul recupero lavorativo dei giovani alla ricerca di un primo impiego, sul reinserimento degli anziani vittime delle varie ristrutturazioni.
E ancora, servono idee per supportare le imprese appena nate, consentire alle cosiddette start up di crescere. Sarà importante dotare le imprese di piattaforme tecnologicamente all’avanguardia nei settori cruciali dell’economia verde, per il biomedicale, per consorziarle in nuove forme di franchising. Sarà decisivo fornire idee innovative per dare una lucidata all’impolverato sistema del welfare, magari stimolando la domanda e l’organizzazione di servizi locali e l’offerta di procedure più dinamiche ed efficaci.
“Le migliori innovazioni spesso si hanno nella riorganizzazione dei processi e nella definizione di modi nuovi per migliorare soluzioni esistenti” spiegano alla Commissione. Insomma partecipare è già un premio perché suscita il dibattito e costringe al confronto verso il meglio. L’obiettivo non è quello di scoprire il nuovo Einstein, ma mettere in relazione con la realtà del lavoro i mille rivoli dispersi dei percorsi tecnologici all’avanguardia.
