
ROMA – Il numero di bimbi nati con la fecondazione assistita è calato dai 12.506 nel 2011 a 11.933 nel 2012 in Italia. In un anno 500 neonati in meno, nonostante il numero delle coppie che si rivolge ai centri di procreazione assistita è rimasto invariato. Da quando nel 2005 è entrata in vigore la normativa, è la prima volta che si registra un calo delle nascite “assistite”. Intanto aumenta l’età media delle mamme, che passa da 36,3 anni del 2010 a 36,5 anni nel 2011, mentre diminuiscono i parti gemellari dell’1,4%.
Margherita De Bac scrive sul Corriere della Sera spiega che le strutture che si occupano di procreazione assistita hanno dal 2005 l’obbligo di comunicare i dati sulle nascite all’Istituto superiore di Sanità. Ma le strutture pubbliche i Italia sono poche, specialmente al sud, e le liste di attesa a ticket accessibili a tutti sono “insostenibili”.
La De Bac spiega poi che l’età media delle mamme è aumentata e che sono diminuiti i parti gemellari:
“È aumentata ancora l’età media delle aspiranti mamme che, condizionate da diagnosi di sterilità, hanno fatto ricorso alle tecniche che dovrebbero agevolare la procreazione. Dai 36,3 anni del 2010 al 36,5 del 2011. Dopo i 35 le percentuali di successo calano drasticamente per ridursi a percentuali molto basse verso i 40. Anche questo fattore avrà probabilmente determinato l’abbassamento delle nascite. In compenso sono calati i parti trigemini (meno 1,4%), effetto positivo, segno di una maggiore attenzione degli specialisti prudenti”.
