BRUXELLES, 26 MAR – Un fondo salva-Stati europeo da almeno 700 miliardi di euro: questo il compromesso che si sta delineando per il potenziamento della barriera anti-contagio, il cosiddetto firewall, grazie all'esplicita apertura giunta oggi dalla cancelliera tedesca Angela Merkel. L'intesa tra i Paesi dell'Eurozona dovra' essere definitivamente trovata alla fine di questa settimana, quando i ministri delle Finanze dei 17 prima e di tutti i 27 poi si incontreranno a Copenaghen per la consueta riunione informale di primavera.
Berlino, dopo mesi di resistenza, ha deciso di andare incontro alle sempre piu' pressanti richieste dei suoi partner trovando il modo di dire si' al potenziamento del fondo senza pero' essere costretta a chiedere al Parlamento tedesco di tirare fuori altri soldi.
Il compromesso prevede che alla dotazione 'base' da 500 miliardi di euro fissata per l'Esm (il fondo salva-Stati che entrera' in vigore il primo luglio prossimo) si possa sommare la disponibilita' residua (200-250 miliardi) del fondo Efsf. Quest'ultimo, infatti, invece di essere sostituito dall'Esm (come originariamente previsto) dovrebbe convivere con il nuovo fondo almeno ''per qualche anno'', come ha detto oggi Merkel facendo capire che questa e' la strada percorribile.
Una percorso indicato anche dalla Commissione europea insieme alle altre due ipotesi messe sul tavolo dei ministri in vista di Copenaghen: quella minimalista (lasciare le cose cosi' come sono oggi) e quella massimalista (sommare ai 550 miliardi dell'Esm i 440 della dotazione originaria dell'Efsf). E' stata scelta la terza strada: dei 440 miliardi dell'Efsf ne sono stati impegnati finora circa 192 per gli aiuti a Grecia, Portogallo e Irlanda; i restanti possono essere usati per rinforzare il firewall. ''Auspichiamo fortemente che si arrivi alla definizione delle disponibilita' finanziarie'' del fondo per fine marzo-inizio aprile, ha detto oggi il ministro per gli affari europei Enzo Moavero ribadendo la posizione italiana. Che vede con favore il ricorso a tutte le risorse ancora a disposizione dell'Efsf.
Il varo del Patto di bilancio, ha spiegato il ministro, deve essere accompagnato da un firewall ''consistente'': entrambi questi strumenti ''sono essenziali per portare fuori dalla crisi l'euro e l'Ue e per essere credibili sui mercati finanziari globali''. La mossa europea avrebbe anche il vantaggio di andare incontro alle richieste dell'Fmi, il quale a sua volta potrebbe partecipare con altri fondi al firewall, dandogli cosi' una potenza di fuoco tale da scoraggiare attacchi speculativi.
Fiducioso sulla possibilita' di trovare per la fine della settimana una ''soluzione complessiva'' per rafforzare la fiducia dei mercati si e' detto pure il commissario Ue agli affari economici e monetari Olli Rehn, il quale si aspetta una ''decisione rassicurante'' da Copenaghen. Intanto, il portavoce di Rehn, Amadeu Altafaj, ha ribadito l'apprezzamento di Bruxelles per il lavoro intrapreso dall'Italia, dove – ha osservato – si e' capito che il consolidamento di bilancio e le riforme ''sono due facce della stessa medaglia''. Ora i riflettori si spostano sulla Spagna e sulla capacita' di Madrid di rispettare gli impegni presi con l'Ue. Un argomento destinato a tenere banco a Copenaghen insieme al potenziamento del fondo salva-Stati.
