Sperando in una riconferma all’Eliseo nelle presidenziali del 2012, il presidente Nicolas Sarkozy lancia segnali di distensione al leader centrista del MoDem Francois Bayrou, che rappresenterebbe per lui un importante alleato. Non finiscono infatti i segni distensivi lanciati in questi ultimi mesi dal capo di Stato all’esponente centrista, che con Sarkozy condivide un brutto ricordo: la batosta elettorale subita dai loro rispettivi partiti (Ump e MoDem) nelle elezioni regionali di marzo.
Dopo due incontri all’Eliseo in appena due mesi, di cui l’ultimo lo scorso 12 giugno, Sarkozy e Bayrou, che nel 2007 si sfidarono nella corsa presidenziale, si sono rivisti oggi. Questa volta è stato addirittura il presidente a fare la fatica di spostarsi, recandosi nientemeno che nel ‘feudo’ del leader del Modem, nei pressi di Pau, nella regione Pyrenees-Atlantiques, dove i due hanno inaugurato insieme uno stabilimento di ‘Turbomeca’, leader nella costruzione di motori per elicotteri. E dove Sarkozy si è speso in un discorso a dir poco ecumenico. Bisogna “fare ciò che in Francia è più difficile: parlarci, ascoltarci, fare un pezzo di strada insieme, senza che nessuno rinunci alle proprie convinzioni. Non è facile, lo sò, ne per voi ne per me”, ha affermato l’inquilino dell’Eliseo, intervenendo davanti ai dipendenti di Turbomeca, anche se le sue parole avevano una valenza molto più generale. Davanti a Bayrou e un esponente locale dei socialisti, Alain Rousset, Sarkozy ha insistito sul “volto di una Francia che ci piacerebbe vedere più spesso: una Francia riunita, che ha bisogno di vederci lavorare insieme”.
Da parte sua, Bayrou ha detto che intende “smuovere le linee” tra la destra e la sinistra, affermando che sarebbe stato “ridicolo e penoso” non partecipare alla cerimonia. Tuttavia, ha tenuto a spezzare ogni ambiguità sull’ipotesi di una nuova alleanza avanzata dai media transalpini. A chi chiedeva se con l’attuale capo di Stato stesse tornando il sereno, Bayrou ha risposto seccamente: “No”. Tuttavia, ha aggiunto, “ci sono delle circostanze nella vita di un Paese in cui pur essendo in disaccordo, se non addirittura opposti, si ha il dovere di lavorare insieme per far avanzare le cose”. Insomma, Bayrou vede questo riavvicinamento come un pura “creazione” dei giornalisti. “Non mi presto e non mi presterò a nessuna manovra”, ha tagliato corto, aggiungendo: “Non cambio linea. E questo Sarkozy lo sa molto bene. Non la cambierà neanche lui”. Intanto, anche dall’Eliseo fanno sapere che l’apertura del capo di Stato non è volta a nessuna alleanza ma solo a placare gli spiriti tra le diverse forze politiche. Mentre il sito internet del quotidiano Le Figaro ha lanciato un sondaggio in cui chiede ai suoi lettori se ‘auspicano una riconciliazione tra Bayrou e Sarkozy”. Secondo molti osservatori, un patto tra i due potrebbe rivelarsi essenziale per la riconferma di Sarkozy, la cui popolarità è livelli bassissimi. Tanto che sabato scorso, l’ex premier Dominique de Villepin, nemico acerrimo del presidente, si è deciso a lanciare un proprio movimento politico di centrodestra per sfidare Sarkozy nelle prossime presidenziali.
