L’assessorato alla Salute della Catalogna ha aperto oggi un fascicolo alla Policlinica Tibidabo di Barcellona dove lo psichiatra Joaquin Munoz ed altri colleghi avrebbero offerto presunte ‘cure’ contro l’omosessualità con trattamenti psicologici e farmacologici: lo ha confermato l’assessore Marina Geli, citata da El Periodico.
Proprio il quotidiano aveva pubblicato nel fine settimana un articolo nel quale denunciava le ‘terapie riparatorie’ del medico contro l’omosessualità, nonostante questa non sia più considerata un disturbo dall’Associazione nordamericana di psichiatria dal 1973 e sia uscita dal catalogo delle malattie dell’Oms nel 1990.
Munoz, citato da El Periodico, assicurava che “nessuno vuole essere omosessuale, semplicemente è una cosa che cade addosso un giorno e, se con una pastiglia si potesse cambiare l’orientazione sessuale, il 99 per cento la prenderebbe”.
Il presunto ‘rimedio’ dello psichiatra – sul quale indagherà l’assessorato – consisteva nel limitare il desiderio sessuale con farmaci, prosegue il giornale, e poi provare a ri-orientare la libido verso il sesso opposto.
Fonti della Policlinica Tibidabo, sentite dall’ANSA, hanno smentito che ‘cure’ del genere si siano mai realizzate nel centro, ma hanno detto di non conoscere che tipo di terapie offrisse il dottore nel suo studio.