Nel giorno in cui papa Ratzinger inizia i colloqui per riportare definitivamente i lefebvriani nella Chiesa Cattolica il tribunale di Ratisbona ha emesso un’ordinanza penale per istigazione all’odio razziale nei confronti del vescovo lefebvriano Richard Williamson. Il religioso, negli scorsi mesi, ha più volte negato l’Olocausto.
Un portavoce dell’amministrazione giudiziaria di Norimberga ha precisato che il vescovo britannico ha adesso due settimane di tempo per presentare appello contro la sentenza del tribunale, ma nel caso in cui non accettasse l’ordinanza, nei suoi confronti verrebbe aperto un procedimento penale.
L’avvocato di Willamson, Matthias Lossmann, ha confermato al quotidiano Tagesspiegel l’emissione dell’ordinanza, che comporta un’ammenda di 12.000 euro, ed ha lasciato capire che sta per presentare un ricorso, poichè, a suo giudizio, «si tratta di una cosa che non si può accettare».
Lo scorso anno Williamson aveva concesso nel convento della Fratellanza di San Pio X di Zaitzkofen, in Baviera, un’intervista ad una televisione svedese, in cui aveva negato l’esistenza delle camere a gas.