BERLINO, 8 MAR – Nel giardino di Bellevue la marcia dei soldati, le fiaccole e gli onori militari. A pochi metri, oltre le sponda del fiume Spree, l'effetto stadio di una partita giocata fuori casa: con centinaia di contestatori che hanno esaurito le scorte berlinesi di vuvuzelas e strumenti simili per protestare ancora contro Christian Wulff. In un'atmosfera inedita e ''dissonante'' si e' tenuta questa sera la cerimonia di congedo dell'ex presidente della Repubblica federale tedesca, che ha scelto di ascoltare 'Over the Raimbow' e l'inno alla Gioia, lasciando il castello in cui dimorava fino a qualche giorno fa.
Era presente la cancelliera Angela Merkel, ma quello che si e' notato, e si segnala da giorni, sono le moltissime assenze.
Sguardo triste, serio, risoluto, 'nessuna lacrima', ha notato pure qualche commentatore. Ma il volto sciupato e' il segno di mesi difficili, e giornate, le ultime, difficilissime. Christian Wulff non ha rinunciato al saluto ufficiale che spetta ai Capi di Stato, pur essendo stato indotto a clamorose dimissioni da un'indagine della magistratura a suo carico 20 giorni fa, quando la procura di Amburgo aveva chiesto di revocargli l'immunita' per indagare su presunti scambio di favore con un amico imprenditore. Esito di una campagna mediatica violenta iniziata dalla Bild, che ha rivelato una serie di privilegi goduti dall'ex capo di Stato nel periodo in cui amministrava il Land della Bassa Sassonia.
Un caso seguito con crescente sdegno dai tedeschi che ha macchiato irrimediabilmente la figura presidenziale: fino alla manifestazione con le scarpe in mano davanti a Bellevue. E la cerimonia di oggi e' stata anche piu' tesa delle aspettative: fra le proteste assordanti e pacifiche, e la musica solenne di fiati e percussioni. Uno scontro di suoni e rumori, una specie di partitura d'avanguardia, in cui si e' specchiata stasera la Repubblica federale tedesca del 2012. Incontrando i suoi ospiti, Wulff ha sostenuto di ''provare dispiacere ma anche gratitudine'' per l'incarico svolto e ha ribadito di augurarsi ''una societa' aperta'' e attenta al ''dialogo fra le culture'', tema dominante del suo mandato.
In prima fila alla cerimonia la moglie Bettina, che ha chiacchierato con la cancelliera Angela Merkel, seduta al suo fianco. La Bundeskanzlerin non ha mai mollato il presidente da lei voluto, neppure stasera. Ma la sua presenza non ha messo in ombra le oltre 160 disdette, secondo Bild che ha dato conto oggi dell'elenco di chi ha declinato l'invito. Tra gli assenti gli ex presidenti della repubblica e il presidente della Corte costituzionale.
Dopo le dimissioni e nonostante la designazione dei candidati alla successione, il caso Wulff non si e' spento in Germania, dove nel mirino delle polemiche sono finiti un vitalizio da 199 mila euro, cui l'ex presidente non intende rinunciare, e gli stessi onori militari di stasera, che i socialdemocratici avevano profetizzato come momento di estremo imbarazzo per il Paese e il suo ex capo di Stato. La Germania avra' il suo nuovo presidente il 18 marzo prossimo, quando si dovra' scegliere fra Joachim Gauck, ex militante dei diritti civici della Ddr, certamente vincente per l'appoggio di 4 partiti su 5, e l'ex cacciatrice di nazisti Beate Klaresfeld. Ma la stampa tedesca, in questi giorni, sta sottoponendo alle lastre anche loro.
