Oltre duemila camionisti hanno manifestato, martedì 21 settembre, la loro rabbia davanti al parlamento. I camionisti hanno sfilato al grido di ”ladri” e ”traditori”, mentre centinaia di Tir hanno assediato Atene e Salonicco per chiedere la modifica del progetto di legge che liberalizza il settore.
Il governo socialista ha però fatto sapere che non intende cedere. I manifestanti si sono rivolti direttamente al ministro dei trasporti: ”Vieni a vedere, Reppas, di che pasta sono fatti i camionisti”. Si tratta del nono giorno di una rivolta che sta provocando perdite milionarie al settore dei trasporti mentre comincia a far sentire le conseguenze sull’industria e il commercio e lascia temere penurie di carburante che colpirebbero anche il turismo gia’ in crisi.
Davanti all’assemblea legislativa ci sono stati momenti di tensione con i camionisti che hanno lanciato bottiglie e qualche petardo urnado slogan contro il Pasok di Giorgio Papandreou, ma la polizia schierata in forze ha mantenuto la calma.
Intorno alla capitale sono concentrati 850 autocarri dei 4.000 fermi in tutta la Grecia per la grande protesta. Altri 300 veicoli sono incolonnati alle porte di Salonicco. Il governo ha respinto le principali richieste dei camionisti di estendere da 3 a 5 anni il periodo di transizione e il recupero parziale del valore delle vecchie licenze. Reppas ha avvertito che polizia e magistratura interverranno se gli autotrasportatori violeranno la legge con blocchi o tentativi di marcia dei veicoli verso la capitale.