STRASBURGO – L'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa ha raccomandato agli Stati membri di garantire il voto e il diritto a presentarsi come candidati nelle elezioni locali e regionali agli immigrati che abbiano risieduto legalmente nel paese per 5 anni o anche meno.
La raccomandazione è contenuta nel rapporto sull'immagine degli immigrati nelle campagne elettorali" approvato mercoledì 27 giugno.
Secondo i parlamentari dei 47 Stati membri riconoscere il diritto di voto e di rappresentanza agli immigrati da un lato faciliterebbe la loro integrazione nel tessuto sociale. Dall'altro indurrebbe i politici a prendere in considerazione anche gli interessi e la sensibilità degli immigrati durante le campagne elettorali riducendo il numero di quelli che "usano argomenti xenofobi e razzisti" per guadagnare voti.
Nel rapporto oltre a duri richiami verso i politici, che hanno una responsabilità particolare a non usare stereotipi e stigmatizzazioni nei loro discorsi, vengono anche criticati i media.
Il Consiglio d'Europa ha anche lanciato l'allarme sul "declino della democrazia in Europa". Questa l'allarmante constatazione contenuta nel rapporto redatto dal parlamentare svizzero Andreas Gross "la crisi della democrazia e il ruolo dello Stato nell'Europa oggi" che l'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa ha approvato quasi all'unanimità.
Nel documento, che costituisce il quarto rapporto dell'Assemblea sullo stato della democrazia nei 47 Stati membri dell'organizzazione paneuropea, si afferma che se la crisi economica ha sicuramente esposto maggiormente le criticita' dei sistemi democratici, le difficoltà che questi attraversano sono radicate in errori compiuti nei decenni precedenti.
"Forse dobbiamo chiederci se non sia l'atteggiamento della politica l'ultima causa della crisi della democrazia" ha detto il senatore Pietro Marcenaro (Pd).
Nel rapporto vengono individuate tre sfide che tutte le democrazie devono affrontare e risolvere: la disaffezione dei cittadini nei confronti dei partiti politici, i limiti del singolo Stato nel far fronte a problemi che vanno oltre il suo controllo, e infine l'integrazione vista come partecipazione degli immigrati, questione affrontata in un rapporto specifico intitolato "l'immigine degli immigrati e dei rifugiati durante le campagne elettorali".
Nel rapporto viene sostenuta quindi la necessità di rafforzare nuove forme di rappresentanza, e di partecipazione diretta dei cittadini alle scelte che li riguardano, mentre allo stesso tempo devono essere sviluppate nuove strategie per la crescita e la modernizzazione.
