PARIGI – Nel vertice Italia-Francia di martedì a Roma si ”rifletterà” sulla possibilità di ”sospendere l’accordo di Schengen in caso di defaillance sistematiche” come quella del recente flusso di migranti tunisini. Lo ha detto una fonte dell’Eliseo a Parigi, precisando che la sospensione ”sarebbe valida fin quando il problema non sarà risolto”. L’ipotesi di sospensione, secondo quanto si apprende, farebbe parte del capitolo immigrazione che Italia e Francia affronteranno martedì 26 aprile a Roma.
”Si studia – ha detto l’Eliseo – un’iniziativa congiunta di Parigi e Roma a Bruxelles. Gli obiettivi sono una cooperazione rafforzata nella lotta all’immigrazione illegale dalle coste sud del Mediterraneo, l’accelerazione dei lavori per rafforzare Frontex, l’agenzia per il controllo alle frontiere, e la modernizzazione del quadro esistente per la concessione dell’asilo, che deve essere precisato e applicato con decisione”.
Quanto agli accordi di Schengen, l’Eliseo precisa che ”l’intenzione della Francia è di rafforzarli”, ma di studiare l’ipotesi di ”inserimento di una clausola in casi di necessità, come quello della pressione dei migranti tunisini”. L’accordo di Schengen viene gia’ sospeso, come previsto dalla normativa, in casi eccezionali di rischi per l’ordine pubblico, come è successo in alcuni recenti vertici internazionali.
In serata, però, da Bruxelles sono arrivate voci in senso contrario: ”Le autorità francesi hanno chiarito alla Commissione europea di non avere alcuna intenzione di introdurre controlli alle frontiere interne” o ”di avere mai ipotizzato una sospensione degli accordi” di Schengen, ha detto Michele Cercone, portavoce della Commissaria europea per gli affari interni Cecilia Malmstrom a seguito delle notizie in tal senso riportate da fonti dell’Eliseo.
Secondo quanto indicato dal portavoce, il governo francese ha informato la Commissione che l’intenzione dell’Eliseo è quella di aprire con le autorità italiane ”una discussione sui termini della riforma della governance di Schengen così com’è prevista nel documento che la Commissione europea presenterà il 4 maggio”.
Mercoledì scorso il collegio dei Commissari ha dato sostanziale via libera ad una ‘comunicazione’ presentata dalla Commissaria Malmstrom che sarà appunto varata tra quasi due settimane. Il meccanismo di revisione della governance di Schengen, secondo una bozza di documento di cui l’ANSA nei giorni scorsi ha potuto prendere visione, fa riferimento ad un maggior ruolo della Commissione nella valutazione dei rischi alla frontiera esterna, anche di fronte a flussi migratori.
Nel documento è scritto che il nuovo meccanismo deve far sì che ”l’Unione europea possa gestire la situazione quando uno stato membro non rispetta i suoi obblighi nel controllare il suo settore della frontiera esterna o quando una particolare porzione della frontiera esterna finisca sotto inattesa e pesante pressione dovuta a eventi esterni”.
Nel documento si osserva pure che ”una risposta coordinata da parte dell’Unione in queste situazioni critiche accrescera’ la fiducia fra Stati membri” e ”ridurrà la necessità di iniziative unilaterali degli stati membri per reintrodurre i controlli alle frontiere o intensificare i controlli di polizia nelle regioni interne di frontiera”.
