
epa07597073 Irish voters pictured casting their ballots in the EU parliamentary election at a polling station in Dublin, Ireland, 24 May 2019. The European Parliament election is held by member countries of the European Union (EU) from 23 to 26 May 2019. EPA/STRINGER

ROMA – L’Irlanda ha votato a stragrande maggioranza per una legislazione più morbida sul divorzio, che fino a oggi era la più restrittiva in Europa.
In base ai risultati ufficiali, l’82% degli votanti al referendum che si è tenuto in concomitanza con le elezioni europee (che avrebbero visto un successo degli europeisti) ha votato per la rimozione di quella norma che obbliga marito e moglie a vivere separati per ben quattro anni prima di vedere il proprio matrimonio dissolversi anche dal punto di vista formale.
Il governo si è impegnato a ridurre a due anni il tempo della separazione prima della richiesta del divorzio. La vittoria del sì, porterà inoltre al riconoscimento dei divorzi ottenuti fuori dal Paese. La scelta degli irlandesi è un altro colpo inferto all’architettura costituzionale e sociale cattolica, un anno dopo il referendum con cui si legalizzò l’aborto, e solo nel 1995 gli irlandesi si erano conquistati per un soffio il diritto al divorzio con una maggioranza del 50,3%.
A ottobre scorso fu spazzato via un ridicolo divieto costituzionale della blasfemia, ed è previsto un nuovo referendum in merito a un articolo della Costituzione che fa riferimento alla “donna che vive in casa”.
Fonte: Agi
