
Juncker: "No a odio e nazionalismi anti-Ue". Proposte? "10mila agenti frontalieri e costieri in più"

ROMA – “Oggi propongo un rafforzamento della guardia costiera e di frontiera europea fino a 10mila unità da qui al 2020 ed un’agenzia europea per l’asilo”, ha annunciato il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker nel suo discorso sullo Stato dell’Unione alla Plenaria a Strasburgo. Di fronte alla prospettiva di un ribaltamento dei rapporti di forze nelle politiche comunitarie che vede i tradizionali partiti (popolari e socialdemocratici) minacciati dall’avanzare dei vari sovranismi, Juncker ha volato alto ribadendo il no ai nazionalismi e all’idea di un Europa-fortezza, la necessità di un’alleanza con l’Africa.
“Non possiamo continuare a bisticciare per trovare soluzioni ad hoc ogni volta che arriva una nuova nave. La solidarietà temporanea non è sufficiente, quel che ci serve è una solidarietà duratura – oggi e per sempre”, ha affermato Juncker. Ha scandito che “l’ora della sovranità europea è arrivata”, ma di soluzioni concrete ne ha potute avanzare poche.
Insieme al rafforzamento della dotazione di personale dell’agenzia Frontex, a livello politico ha suggerito di modificare il meccanismo di votazione che superi gli stalli provocati dall’unanimità vincolante: “La Commissione propone una votazione maggioranza qualificata in alcuni ambiti specifici della politica estera. Il trattato del Consiglio europeo lo permette ed i tempi sono maturi per spianare la strada ad una maggioranza qualificata, presenteremo delle proposte. Penso anche che in alcune materie della fiscalità si potrà procedere con la maggioranza qualificata”.
In particolare, la Commissione europea propone di votare a maggioranza qualificata – mentre attualmente il sistema prevede l’unanimità – sulle sanzioni ai Paesi terzi, per i diritti umani, e per avviare e gestire le missioni civili di sicurezza e difesa. Sebbene la politica estera e di sicurezza dell’Ue sia stata notevolmente rafforzata negli ultimi anni, vi sono ancora molti casi in cui l’unanimità ha ostacolato un processo decisionale efficace e ha impedito all’Unione di agire in maniera rapida e incisiva.
Per questo, con una comunicazione presentata oggi, la Commissione europea sottolinea che il Consiglio potrebbe sfruttare il potenziale dei trattati esistenti per aumentare il ricorso al voto a maggioranza qualificata, mantenendo comunque una cultura del consenso all’interno dell’Ue. Più in particolare, la Commissione europea invita i leader a concordare, in occasione del Vertice di Sibiu del 9 maggio 2019, di ampliare l’ambito di possibilità di applicazione del voto a maggioranza qualificata nella politica estera e di sicurezza comune.
