Belgrado ha ammorbidito le sue posizioni accettando di avviare un dialogo con Pristina sulla spinosa questione del Kosovo, del quale continua a respingere l’indipendenza ma che resta un nodo cruciale sulla strada verso l’integrazione della Serbia nell’Unione europea.
E’ questo il senso del compromesso fra le autorità di Belgrado e la Ue che modifica il testo di risoluzione sul Kosovo presentato dalla Serbia e che sarà sottoposto domani all’esame dell’Assemblea generale dell’Onu. Nel documento, secondo quanto reso noto dal governo serbo, ”si invitano Belgrado e Pristina ad avviare un dialogo”, anche se si sottolinea che il nuovo testo di risoluzione ”non riconosce in alcun modo l’indipendenza del Kosovo”.
Un tale dialogo, aggiunge il governo, ”è conforme alla nostra posizione di principio secondo la quale una soluzione alla questione del Kosovo accettabile per entrambe le parti può essere trovata solo per via negoziale e sarà approvata dal consiglio di sicurezza dell’Onu”.
Il presidente Boris Tadic, che ha negoziato personalmente con la responsabile della politica estera e di sicurezza della Ue Catherine Ashton, ha parlato di una ”risoluzione comune” della Serbia e dell’Unione europea, frutto di un ”compromesso” che ha consentito di trovare il modo per avviare il ”dialogo su delle soluzioni future”. ”Siamo arrivati a tale risultato col desiderio sincero di regolare tutte le questioni in un rapporto di partenariato con la Ue e con tutti gli attori importanti della scena internazionale”, ha aggiunto Tadic sottolineando come questa sia ”la sola maniera di arrivare effettivamente a una soluzione”.
Dal testo emendato, secondo l’agenzia Beta, è stata eliminata la frase controversa proposta da Belgrado e osteggiata dalla Ue secondo cui ”la secessione unilaterale non puo’ essere un modo accettabile di risolvere le questioni territoriali”.
Da Bruxelles Catherine Ashton da parte sua ha affermato che dietro la risoluzione emendata vi sono 28 paesi europei, tutti i 27 stati membri della Ue e la Serbia. ”Tutti i 27 paesi membri e la Serbia presenteranno insieme tale progetto di risoluzione” domani all’Assemblea generale – ha osservato. Il testo, ha detto, è il risultato dell’impegno comune a favore della prospettiva europea della Serbia. E dopo il voto di domani, ha sottolineato, potrà finalmente cominciare il dialogo fra Belgrado e Pristina. Un dialogo che sarà un fattore di pace e stabilità ed sicurezza nella regione balcanica, ha detto Ashton. Una tale risoluzione di compromesso, secondo il rappresentante serbo all’Onu Feodor Starcevic, potrebbe essere adottata domani dall’Assemblea generale per via consensuale e senza arrivare a un voto, mentre è evidente che sarà ora più l’Unione europea che non l’Onu a sponsorizzare eventuali negoziati tra Belgrado e Pristina.