Angela Merkel perde voti ma vince le elezioni, i suoi potenziali alleati liberali (Fdp) di Guido Westerwelle trionfano, la Spd tracolla, mentre avanzano i verdi e l’estrema sinistra. La Germania, vent’anni dopo la caduta del muro di Berlino, sceglie di mantenere al potere la cancelliera, ma con un chiaro mandato: svolta conservatrice-moderata, nuova coalizione di centrodestra con i liberali, rottura della Grosse Koalition con la Socialdemocrazia che ha governato la prima potenza europea per i quattro anni dell’ultima legislatura.
Il partito di Angela Merkel, il raggruppamento democristiano Cdu/Csu, di centro destra, ha ottenuto il 33,8% dei voti, che gli permette di governare pur rappresentando il peggior risultato da 1949 ad oggi. Nelle elezioni del 2005 avevano avuto il 35,2% . I liberali del Fdp hanno raccolto il 14,6%, il miglior risultato mai ottenuto, con un balzo dal 9,8% precedente. Il partito socialdemocratico subisce una sconfitta senza precedenti dal dopoguerra ad oggi, scivolando al 23%, un tremendo crollo rispetto al 34,2% del 2005.
Forte crescita anche per la sinistra radicale, Die Linke, al 12,2% dall’8,7% e per i Verdi, al 10,2% dall’8,1%.
Il risultato è arrivato con una partecipazione bassissima al voto, forse la più bassa in sessant’anni di democrazia. I due partiti del campo moderato, secondo i primi calcoli, hanno ottenuto rispettivamente 229 e 95 seggi, che fa, sommati, 324 seggi sui 598 del Bundestag, il Parlamento federale. Hanno quindi una confortevole maggioranza anche senza mandati supplementari, quelli che si assegnano quando il candidato locale d’un partito ha voti in eccesso di riporto più dei voti allo stesso partito sul posto ma da assegnare alla lista nazionale.
Angela Merkel quindi ha vinto la sua scommessa, ha avuto dagli elettori un voto chiaro per una stabile maggioranza. Per l’Europa, gli Usa, Russia, Cina e India è un segnale di continuità nella politica estera tedesca. Ma il grande trionfatore è il giovane Guido Westerwelle, che a questo punto ha in pugno tutti i titoli per chiedere l’incarico di vicecancelliere e ministro degli Esteri. Convinto europeista, vuole una linea tollerante e multiculturale, l’integrazione degli immigrati, è favorevole all’ingresso della Turchia nella Ue. Per la Spd, il più antico partito della sinistra europea, è invece il peggior risultato storico.