Lituania, l’altro fronte di Putin: Kaliningrad. Con qualche esagerazione dovuta alla propaganda, lo scenario sembra prestarsi ad evocare i tragici assedi che hanno segnato la storia sovietica (da Leningrado a Stalingrado), alimentando il complesso dell’accerchiamento e lo spirito nazionalista dei russi.
Lituania, l’altro fronte di Putin: Kaliningrad
A Kaliningrad, exclave russa situata tra Polonia e Lituania – e quindi stretta fra territori della Nato -, si è aperto un nuovo capitolo delle tensioni fra Mosca e l’Occidente. Il Cremlino ha tuonato, definendola “ostile” e “provocatoria”, contro la decisione delle autorità di Vilnius di impedire l’accesso nel territorio ai treni che trasportano alcuni tipi di merci.
Se la misura non sarà revocata la Russia adotterà “azioni volte alla difesa dei propri interessi”. L’avvertimento è stato lanciato dal ministero degli Esteri di Mosca. Che ha convocato l’incaricata d’affari dell’ambasciata lituana.
Il capo della diplomazia di Vilnius, Gabrielius Landsbergis, ha spiegato che il suo governo non fa altro che applicare le sanzioni decise dall’Unione europea per l’invasione dell’Ucraina. Una spiegazione confermata dall’Alto rappresentante Ue Josep Borrell.
Le misure restrittive dovrebbero riguardare circa il 50% dei prodotti trasportati dalla Russia verso Kaliningrad, a partire dall’acciaio. Le precisazioni lituane non bastano però a placare la rabbia russa.
Il Cremlino: “Blocco misura senza precedenti, illegale”
La decisione di Vilnius, ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, è “senza precedenti”. E soprattutto “illegale” perché violerebbe un accordo del 2022 tra la Russia e l’Ue.
Pertanto la situazione “è molto seria”. E Mosca studierà approfonditamente le contromisure. Per ora la flotta russa del Mar Baltico – che proprio a Kaliningrad ha il suo quartier generale – ha annunciato che terrà presto nuove manovre militari nella regione, con l’impiego di sistemi di lancio multiplo di razzi Grad e Uragan. Pieno sostegno all’iniziativa di Vilnius è stato espresso dal ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba.
Kaliningrad, l’orgoglio russo, simbolo della riscossa anti-nazi
Ma il blocco tocca sul vivo l’orgoglio dei russi, che in Kaliningrad vedono un simbolo della riscossa sulle truppe d’invasione naziste.
Conquistata dalle truppe di Mosca alla fine della Seconda guerra mondiale, la città già parte della Germania con il nome di Koenigsberg – che ha in Immanuel Kant il suo figlio più famoso – fu ribattezzata con il nome di un capo rivoluzionario bolscevico, Mikhail Kalinin.
Svuotata della popolazione tedesca, la regione, oggi conta poco più di un milione di abitanti. La abitano praticamente solo cittadini sovietici immigrati. E dopo lo scioglimento dell’Urss, nel 1991, è rimasta sotto il controllo della Russia.
La Lituania, con il consenso della Ue, ha deciso “di prendere in ostaggio” la provincia di Kaliningrad, ha denunciato il presidente della commissione Affari internazionali della Duma, Leonid Slutsky.
Possibile ritorsione sulle merci lituane
E sebbene Mosca non abbia ancora precisato la natura della rappresaglia, il governatore della regione, Anton Alikhanov, ha avvertito che potrebbe reagire. Ostacolando il trasporto delle merci lituane nel Baltico.
“Se si guarda alla mappa – ha affermato – si vede che i Paesi baltici, i loro porti e il loro sistema di trasporti non possono fare a meno della Russia”.