SKOPJE – In Macedonia continua a salire la tensione politica per la forte contrapposizione tra governo e forze di opposizione, che contestano il congelamento dei conti bancari di una tv e di altri organi di stampa ritenuti scomodi dal potere.
Dopo che due settimane fa i deputati dell’opposizione, in segno di protesta, hanno abbandonato il parlamento annunciando un boicottaggio a oltranza, ieri si è conclusa senza alcun risultato una lunga riunione fra le varie forze politiche con il premier Nikola Gruevski e il presidente Gjorgje Ivanov.
”La cosa buona è che ci sia stato questo incontro, quella cattiva è che si è concluso senza alcun risultato”, ha detto il leader del Partito socialdemocratico (all’opposizione) Branko Crvenkovski, che ha annunciato il prosieguo del boicottaggio ai lavori del parlamento.
Secondo l’opposizione, la decisione di congelare i conti bancari dei media ritenuti scomodi ha una motivazione politica, mentre le autorità affermano che si è trattao di una decisione autonoma del tribunale legata a una inchiesta su frodi finanziarie. Per questo, da un paio di settimane la tv A1, emittente molto popolare e seguita nel paese, per protesta trasmette all’aperto per strada, con giornalisti e cameramen accampati davanti alla sede del governo a Skopje.
Alcuni partiti dell’opposizione chiedono elezioni anticipate, e la crisi politica rischia di aggravare la situazione generale nel paese, dove è diffuso un forte malcontento per la disoccupazione molto alta e una larga parte della popolazione costretta a vivere in condizioni di estrema precarietà. Tutto ciò potrebbe influire negativamente sulla posizione della Macedonia nel suo confronto con la Grecia sulla questione del nome.
Atene, che si oppone al nome Macedonia per la ex repubblica jugoslava ritenendo tale termine patrimonio esclusivo della sua storia e cultura, blocca da anni l’ingresso di Skopje in Ue e Nato. Un nuovo round di negoziati fra i due paesi con la mediazione dell’Onu è previsto a partire da domani a New York.
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