BRUXELLES – Otto priorita’ per rilanciare la crescita europea oggi al palo: togliere le barriere al mercato dei servizi, creare un mercato unico del digitale e dell’energia nel giro di due anni, ridurre peso della regolamentazione Ue. Lo indicano nella lettera alla Ue i premier di 11 Paesi tra cui Italia, Gran Bretagna, Olanda. Assenti Francia e Germania.
”La crescita si e’ fermata, la disoccupazione sta salendo, cittadini e imprese stanno affrontando le condizioni piu’ dure da anni a questa parte”, si legge nella lettera firmata da 12 Paesi cioe’ Gran Bretagna, Olanda, Italia, Estonia, Lettonia, Finlandia, Irlanda, Repubblica Ceca, Slovacchia, Spagna, Svezia e Polonia. Gli sforzi di rigore a livello nazionale, spiegano i premier, sono ”essenziali”, ma serve altresi’ ”modernizzare le nostre economie, costruire competitivita’ e correggere gli squilibri macroeconomici”. Per fare questo, i leader individuano otto priorita’.
Primo, ”portare il mercato interno al suo passo successivo”, partendo dal ”mercato dei servizi che rappresenta un quinto delle nostre economie e molto c’e’ da fare per aprire il mercato e rimuovere le barriere che impediscono la concorrenza”.
Secondo, ”creare un vero mercato unico digitale entro il 2015, perche’ e’ un settore in espansione rapida, ma il commercio transnazionale rimane ancora basso e la creativita’ e’ frenata da una complessa rete di regimi di copyright”. Quindi andrebbe ”semplificato il sistema di licenze, dato un quadro efficiente al diritto d’autore, fornito un sistema sicuro e affidabile per i pagamenti online”.
Terzo, ”creare un mercato interno dell’energia entro il 2014, dove le interconnessioni energetiche vanno aumentate per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti”.
Quarto, ”raddoppiare gli impegni per l’innovazione, creando un’area europea di ricerca, che sia un ambiente migliore per ricercatori e imprese”.
Il quinto punto prevede ”un’azione decisiva sui mercati globali”, concludendo entro l’anno accordi con India, Canada, Paesi del vicinato orientale e i Paesi del sud est asiatico, e inoltre rafforzando l’integrazione con gli Usa e approfondendo le relazioni commerciali con la Russia.
La sesta priorita’ e’ ”ridurre il peso della regolamentazione Ue”, il settimo affronta la sfida dell’occupazione: ”Dobbiamo promuovere mercati del lavoro che funzionano meglio, offrire opportunita’ soprattutto a giovani, donne e lavoratori anziani”, anche ”creando un mercato europeo integrato”, ad esempio intervenendo sulle pensioni dei lavoratori migranti, per dare loro certezza.
L’ottavo punto insiste sul settore dei servizi finanziari: ”Bisogna renderlo forte, dinamico e competitivo”, riducendo le garanzie alle banche, che non vanno sempre salvate, altrimenti si distorce il mercato unico. ”Le banche, non i contribuenti, devono sostenere i costi dei rischi che corrono”.
