ROMA – “L’Italia è di nuovo la meta principale degli sbarchi. Ecco l’effetto collaterale dell’accordo tra Europa e Turchia“. Lo dice Christopher Hein, consigliere strategico del Cir (Consiglio italiano rifugiati), intervistato da Repubblica: “La chiusura della rotta balcanica potrebbe far impennare gli arrivi dal Mediterraneo centrale. Un dramma per l’Italia”.
Commentando i dati del Viminale (da inizio anno al 7 aprile sono 19.673 i migranti sbarcati), Hein evidenzia che “il trend è in crescita. Siamo già al 53% di arrivi in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Le partenze sono soprattutto dalla Libia, ma crescono anche quelle dall’Egitto con molti minori imbarcati e grandi pericoli per la vita dei profughi”.
“Indubbiamente – aggiunge – dopo il 20 marzo, grazie all’intesa Ue-Turchia, gli sbarchi in Grecia sono crollati. Ed è quanto auspicato dalla Merkel, che punta non tanto su respingimenti di massa di rifugiati già arrivati in Europa, ma sull’effetto deterrente che l’accordo dovrebbe avere su chi è in procinto di partire dalla Turchia. Però sappiamo che chiusa una rotta, ce n’è subito un’altra che si apre”.
Si parla addirittura di 300mila possibili sbarchi in Italia nel 2016: “Invito alla cautela – replica Hein -: impossibile fare previsioni. Troppe sono infatti le variabili in gioco, a partire dall’evolversi dell’instabile situazione in Libia”.