L'AJA, 2 GIU – Ratko Mladic, l'ex capo militare dei serbi di Bosnia arrestato il 26 maggio scorso in Serbia dopo 16 anni di latitanza, si presentera' domattina per la prima volta davanti ai giudici del Tribunale penale internazionale dell'Aja (Tpi), che lo accusa di crimini di guerra e contro l'umanita' e di genocidio per la guerra di Bosnia (1992-1995). ''Signor Mladic, si dichiara colpevole o innocente?'', gli sara' chiesto dal giudice Alphons Orie, dopo la lettura degli undici capi di accusa, che includono una diretta responsabilita' nell'assedio di 43 mesi di Sarajevo e nella strage nell'enclave di Srebrenica, dove 8.000 mila musulmani furono giustiziati dagli uomini che prendevano ordini dal generale, allora massima carica dell'esercito serbo bosniaco. Mladic – al quale il Tpi ha assegnato d'ufficio il legale serbo Aleksandar Aleksic – potra' rifiutarsi di rispondere, obbligando il Tribunale a concedergli altri 30 giorni per fornire una risposta. Da mercoledi' sera, l'ex fuggitivo e' detenuto nel carcere di Scheveningen. ''E' ancora separato dagli altri prigionieri. Secondo le regole del carcere, puo' stare in questa condizione fino a sette giorni dal suo arrivo', ha detto la portavoce del Tpi, Nerma Jelacic. All'Aja cresce l'attesa per l'apparizione dell'ex generale e per le sue prime dichiarazioni. Davanti al tribunale ci sono gia' decine di postazioni televisive e per domattina e' annunciata la presenza di una folta delegazione di 'madri di Srebrenica'. Da Belgrado, sono arrivate oggi dichiarazioni shock del legale Milos Saljic, che dopo l'arresto di Mladic inutilmente ha cercato di impedirne l'estradizione al Tpi. Secondo Saljic, Mladic sarebbe affetto da una grave forma di cancro al sistema linfatico e sarebbe stato sottoposto a chemioterapia dopo essere stato operato nel 2009 in un ospedale della capitale serba. Una copia del certificato medico che attesta la chemioterapia e' stata pubblicata da quotidiani serbi che si chiedono se Mladic sara' ucciso dal cancro, prima ancora che il processo all'Aja possa cominciare. Le dichiarazioni sono state accolte con molto scetticismo dal ministro serbo della giustizia Snezana Malovic. Il Tpi ha rifiutato di dare informazioni sullo stato di salute di Mladic, che a Scheveninghen e' stato sottoposto ad un check up medico completo, limitandosi a rilevare che i problemi riscontrati non impediscono all'imputato ne' di essere detenuto ne' di presentarsi davanti ai giudici. Ieri, il cancelliere John John Hocking, ha riferito che l'imputato si e' dimostrato ''molto cooperativo, comunicativo e attento''. I tempi lunghi del processo possono essere comunque un problema di fronte ad un uomo che ha gia' 69 anni e che soffre di diverse patologie. Il procuratore del Tpi Serge Brammertz ha detto che e' troppo presto per fare una previsione sulla sua durata, ma servira' almeno un anno prima che la difesa possa essere informata di tutte le accuse, le prove e le testimonianze raccolte dalla Procura e il processo vero e proprio possa cominciare. ''Vogliamo un processo gestibile e dai tempi ragionevoli'', ha dichiarato Brammertz, che vuole evitare ad ogni costo che si ripeta un nuovo caso Milosevic: l'ex presidente della ex Jugoslavia mori' in carcere prima che i giudici potessero emettere la tanto agognata condanna.
