Il parlamento della Moldova, nella capitale Chisinau, è stato preso d’assalto da militanti anticomunisti; una trentina le persone rimaste ferite nei tafferugli tra polizia e manifestanti.
Domenica scorsa, il Partito Comunista Moldavo ha raccolto circa il 50% dei voti e almeno i tre quinti dei seggi che gli permettono di esprimere il nuovo presidente della Repubblica: migliaia di manifestanti si sono mobilitati per contestare la vittoria e denunciare presunti brogli.
Durante la manifestazione, alcuni attivisti sono penetrati all’interno del parlamento; la polizia ha reagito con idranti e gas lacrimogeni. Il leader del Partito liberal-democratico, Vladimir Filat, ha dichiarato di essere pronto a tutto, «anche all’uso dei metodi forti», per ottenere l’annullamento del voto.