ROMA – A poche ore dall'uscita dell'ultimo numero di 'News of the world', l'imperatore Rupert Murdoch vola a Londra nel tentativo di contenere i danni dello scandalo delle intercettazioni che fino ad oggi – oltre alla chiusura del tabloid da oltre 2 milioni e mezzo di copie – ha portato all'arresto di cinque persone, tra cui l'ex portavoce del premier britannico David Cameron, Andy Coulson, e l'ex Royal Correspondent del domenicale, Clive Goodman.
L'arrivo del magnate ottantenne al quartier generale londinese di News Corporation e' previsto per domani, ma intanto, oltre alle indiscrezioni sui contenuti dell'ultimo numero del tabloid e la rabbia degli oltre 200 dipendenti che l'accorato discorso dell'ex direttore e pupilla di Murdoch Rebekah Brooks ha solo inasprito, crescono le domande sull'effetto che lo scandalo avra' sull'impero mediatico del miliardario australiano. E non solo su quello. I laburisti britannici premono sul governo Cameron perché il magistrato indipendente che deve indagare sulla vicenda sia nominato il prima possibile. Mentre il quotidiano britannico The Independent si chiede in prima pagina: ''Sara' il Watergate della Gran Bretagna?''.
Gli ingredienti ci sono tutti: spionaggio, corruzione, e-mail sparite e la forte sensazione che il peggio debba ancora venire con nuovi arresti e ramificazioni che potrebbero coinvolgere Downing Street, i media e la polizia britannica. E poi c'e Cameron-Nixon, che ha continuato a difendere la sua decisione di affidare l'incarico di portavoce a Coulson, mentre emerge che i suoi collaboratori piu' alti in grado furono informati prima delle elezioni di legami tra quest'ultimo e Jonathan Rees, un investigatore privato pagato fino a 150mila sterline l'anno per reperire illegalmente informazioni.
Insomma News of the World sembra essere il piccolo tassello di un puzzle molto piu' complesso. Lo scandalo ha gia' messo un freno alla discussa acquisizione di BSkyB, l'intero sistema di trasmissione satellitare in Gran Bretagna, il progetto a cui Murdoch tiene di piu'. Cedendo alla pressione popolare, Cameron ha fatto slittare la decisione fino a settembre e ieri le azioni BSkyB sono cadute in picchiata.
Intanto, mentre Murdoch dall'Idaho ribadisce che la decisione di chiudere News of the World e' stata "collettiva", la redazione del tabloid lavora all'ultimo numero dopo 168 anni di storia e raddoppia la tiratura con 5 milioni di copie in edicola per domani (anche se dalle 22 di questa sera, le 23 in Italia, saranno disponibili gia' le prime). Secondo indiscrezioni della vigilia, il numero sarà in parte celebrativo ed evochera' le piu' famose esclusive e campagne condotte dal domenicale. Su Twitter continuano a fioccare gli sfoghi dei cronisti del giornale: ''Siamo totalmente innocenti", scrive la giornalista Helen Moss, scagliandosi contro l'idea che per "qualche colpevole" paghino 200 persone. Ma come vivono questo momento di crisi le altre migliaia di dipendenti di Murdoch in giro per il pianeta? Fonti interne al Wall Street Journal, fiore all'occhiello del gruppo che in questi giorni non ha risparmiato articoli critici sulla vicenda, fanno sapere all'ANSA che al giornale ''c'e' un clima sereno''. E non solo perche' tra loro e ''i cugini poveri del tabloid che hanno infranto la legge'' c'e' un oceano di mezzo. Finora le azioni del gruppo News Corp non hanno avuto perdite significative e comunque ''sarebbe impensabile che Murdoch si privasse del Journal''. L'unico rischio e' che questa vicenda porti ''a stringere i cordoni della borsa'' anche Oltreoceano.
Il dubbio e' comunque legittimo. Sono finiti per Murdoch i tempi in cui, dopo averla aiutata con i suoi giornali a vincere le elezioni, Margareth Tatcher ricompenso' l'uomo che veniva da un'ex colonia britannica permettendogli di acquistare il Times e il Sunday Times?
