BRUXELLES – Parlamento Ue: sale fitness per deputati e burocrati, stipendi d’oro per i personal trainer da fare impallidire Montecitorio, perdita a pie’ di lista di mezzo milione di euro e…paghiamo noi. I parlamentari europei non resteranno a lungo senza le sale fitness, il capo del personale Herwig Kaiser ha preso in mano la situazione e ha presentato il piano per ripristinare il fondamentale servizio che consente l’esercizio fisico e la cura del corpo in centri adeguati. A noi contribuenti costerà solo un mezzo milione di euro in più all’anno.
La questione è spinosa, la paralisi dei centri fitness un vulnus della democrazia. All’inizio di quest’anno la società olandese High Five è subentrata alla Nuffield Health nella gestione dei centri gym del parlamento europeo. Per la legge belga avrebbe dovuto assumere tutto lo staff della vecchia gestione, High Five invece si è rifiutata e la storia è finita a carte bollate. Il giudice interpellato però, evidentemente un sedentario insensibile al motto latino mens sana in corpore sano, ha dichiarato la controversia non urgente, per cui “la sentenza finale potrebbe richiedere diversi mesi, forse anni”. Kaiser è quindi dovuto intervenire, come riferiscono il sito Politico.eu e Italia Oggi.
La proposta, nel promemoria inviato da Kaiser agli eurodeputati, contiene anche le informazioni sulle nuove tariffe per i soci che vorranno iscriversi: 50 euro al mese, oppure 500 euro l’anno, con una riduzione rispetto ai 650 euro precedenti. Quanto agli istruttori da assumere, sono previsti «salari competitivi»: 95 mila euro l’anno per un capo squadra del fitness center. Ovviamente, dovranno essere assunti anche manager, assistenti, addetti/e alla reception e istruttori di fitness. Si prevedono almeno 500 iscrizioni, tra eurodeputati e funzionari. Ovviamente, considerate le tariffe, le entrate da iscrizione non copriranno le spese. La differenza dovrà mettercela la cassa del Parlamento europeo: almeno 500 mila euro l’anno, fondi che in definitiva provengono dalle tasse pagate dai cittadini europei. (Tino Oldani, Italia Oggi)