MOSCA, 4 FEB – ''Vogliamo il cambiamento'', recita il cartello di un ultraottantenne in colbacco nella protesta anti Putin di piazza Bolotnaia. Un cartello fatto a mano, non di quelli ''industriali'' esibiti alla Paklonnaia Gora nel raduno a favore del premier.
I giovani hippy ed internauti della middle class che scendono in piazza contro Putin sono piu' creativi degli anziani: ''non siamo coreani, non piangeremo il caro leader'', si legge su uno striscione che evoca ironicamente le scene di lutto collettivo per la scomparsa del dittatore norcoreano Kim Jong-il. ''Non e' forse l'ora di seppellire Putin?'', chiede un giovanotto su un cartello citando la gaffe di una conduttrice tv che, parlando della proposta di rimuovere la mummia di Lenin dalla piazza Rossa per inumarla, aveva scambiato il padre della rivoluzione d'ottobre con il premier.
Non sfugge nulla al popolo dei ''criceti'' del computer, cosi' come li aveva definiti con sarcasmo l'uomo forte del Paese: gli ritorcono tutto contro con ironia. Oggi in piazza Bolotnaia si sono viste passeggiare persino tre persone con costumi da criceto.
Il principale obiettivo della contestazione e' lui, il premier, con le sue battute, le sue gaffe, i suoi tic. ''Liberta' agli schiavi della galera'', recita uno slogan, facendo il verso ad una ormai celebre uscita di Putin che aveva paragonato le sue fatiche da presidente a quelle di uno schiavo costretto a remare. ''Piu' lo conosci da vicino, piu' vorresti allontanarti'', recita un altro slogan. Lo prende di mira anche un gruppo pop-rock di ex paracadutisti russi, che ha spopolato su Youtube e gli chiede di lasciare il potere. Le parole d'ordine piu' popolari restano pero' ''Russia senza Putin'' e ''Putin ladro e truffatore'', mutuato dalla definizione di successo data dal blogger Alexiei Navalni al suo partito Russia Unita.
L'altro filone della critica sono i brogli elettorali: ''e' il circo o sono le elezioni?'', ''Hanno spento la luce per un' ora e poi hanno vinto''. Le richieste della piazza, invece, sono sempre le stesse: riforme politico-elettorali entro la primavera, nuove elezioni parlamentari, dimissioni del presidente della commissione elettorale, liberazione dei prigionieri politici, di cui presto verra' fornita una lista al Cremlino.
Quanto al freddo, i dimostranti hanno dimostrato di non temerlo: ''giu' la temperatura, giu' Putin''. Oppure ''congelati nella solidarieta'''.
