Putin ha ufficialmente detto, anzi proclamato appena stamane, delle cose che, non fossero maledettamente serie, potrebbero indurre al sorriso. Tra queste, Putin ha tenuto ad affermare che “Non è la Russia che ha iniziato la guerra e che l’Operazione militare speciale è operazione di pace”. Una operazione di pace invadere l’Ucraina, bombardarne le città da sei mesi, le città e i campi agricoli cui si dà fuoco, le città e i villaggi che si radono al suolo, le città e la gente, ovviamente anche i civili. Magari un po’ brusca, ma una evidente operazione di pace. Questo è Putin al mattino di sette di settembre 2022 e la sua non è campagna elettorale dove si inventa e si spaccia la qualunque, di campagne elettorali Putin non ha bisogno. E non è neanche malata e distorta percezione del reale di autocrate isolato nel Palazzo divenuto instabile emotivamente e psicologicamente.
Putin non mente, anzi capovolge la realtà , per far contenti i suoi follower (anche se in Occidente non mancano certo) e nemmeno perché sia “folle” come una pigrizia d’analisi induce più d’uno in Occidente a pensare. Putin dice che la guerra l’ha cominciata l’Occidente e che l’invasione e devastazione dell’Ucraina è un atto di pace perché pensa sia diritto della Russia stabilire quali Stati hanno diritto di esistere e quali no nella sfera del “mondo slavo-russo”. E Putin pensa che il diritto russo a stabilire quali Stati debbano esistere, quali no e che tipo di Stati, nazioni e società debbano essere sia scritto nella storia russa come primo comandamento.
Russia non è una potenza economica
Non lo è mai stata. Nella storia russa grande espansione territoriale, soprattutto in territori poco abitati. Geograficamente paese immenso ma mai una grande manifattura. E sempre una ossessione geopolitica e culturale: la sindrome dell’assedio. O meglio, dello smontaggio dei molti pezzi della nazione russa non tenuti insieme da potente collante economico. Al posto e in surrogato della potenza economica mai attinta, sempre la forza del potere. Potere sempre autocratico.
La Russia degli Zar, quella del Pcus e quella di Eltsin e poi di Putin hanno conservato questa caratteristica del potere russo. Autocrazia, terrore dello smontaggio, orrore della contaminazione esterna, dottrina della potenza militare quale surrogato di quella economica. Putin quindi crede che la Russia sia una vittima della storia altrui, che l’Occidente voglia da secoli e anche oggi smontarla e che quindi la Russia abbia il diritto di combattere una guerra che è difensiva e quindi santa. Non è folle Putin e neanche banalmente bugiardo. E’ altro e di più Putin e altro e di più è il suo regime: è uno Stato che pensa e pratica la guerra come condizione di sopravvivenza e come alternativa e surrogato sia alla democrazia che allo sviluppo economico. Uno Stato così “normalmente” fa la guerra. Non ci casca dentro la guerra, la fa e la conduce come opzione strategica.
E’ guerra e Putin lo sa
Tanto lo sa che fa la guerra senza se e senza ma. Al nemico Occidente, in particolare all’Europa, va tolto il gas e ora anche il grano. Putin ha chiesto che le navi col grano che partono dall’Ucraina non vadano con il loro carico in Europa. Colpire l’Europa togliendo alla sua gente il gas, il grano, quel che si può e quanto si può. E’ la campagna di guerra autunno/inverno di Putin. Obiettivo: sfiancare popolazione e governi d’Europa. Costringerli alla ritirata e alla resa sul fronte ucraino. Putin sa che è guerra e ci bombarda con gas e grano e sa che o sfonda il fronte Europa entro questo inverno o poi sarà la Russia a no farcela più e a sostenere la guerra sia militare che economica co l’Occidente.
Putin lo sa, fa la guerra di conseguenza. Qui da noi, almeno da quel che si sente i campagna elettorale, qualcuno non lo sa o comunque non vuole saperlo che è guerra, guerra e non altro. Corre sottile sotto pelle l’umore quanto mai sballato che basta smetterla con le sanzioni alla Russia e tutto finisce. Scorre sotto pelle l’umore che la sanzioni siano danno per noi, danno inflitto dalla volontà niente meno che americana. Coloro che questi umori se li fanno scorrere sotto pelle dicono e pensano le stesse cose che pensa e dice Putin. Ma Putin lo fa per la Russia, il suo impero e imperio. Per chi e per cosa lo fanno in Italia molti della Lega, tutti quelli di Italexit, non pochi di Sinistra Italiana e ben più d’uno di M5S-Conte?
Guerra, la fatica di pensarla
Una difficoltà di fondo (non però un alibi) a pensarla la guerra c’è. Una enorme difficoltà a pensarcisi dentro. Siamo in una guerra di cui quella di Ucraina è solo una battaglia. Così è ma fortissimamente no si vuole pensare che così sia. E quindi si indulge, ci si rivolge, si presta credito a qualunque forma di elusione, evasione, negazione del reale. Purtroppo nel reale stiamo per essere spinti da un maledetto calcio nel sedere che ha nome recessione. Nel 2023 molte economie del pianeta, quasi tutte e tra queste la nostra andranno in recessione. Recessione? Meno produzione, meno manifattura, meno scambi, meno investimenti, meno consumi, meno redditi, meno risparmi. Ecco cosa è la recessione.