Angela Merkel esce sonoramente sconfitta dalle elezioni regionali della zona del Reno Settentrionale e della Westfalia. Il suo partito, la Cdu, è arretrata di 10 punti percentuali rispetto alle politiche del 2009, attestandosi, secondo gli exit poll, al 34,4%. Gli alleati della Merkel, i liberaldemocratici (Fdp) avrebbero ottenuto il 6,5%.
Se il dato dovesse essere confermato dallo spoglio per la Germania sarebbe un piccolo terremoto politico. Con questi numeri, infatti, la Merkel rischia di perdere la maggioranza al Bundesrat, la Camera delle Regioni. La Germania, quindi, rischia di trovarsi ad affrontare la crisi dell’Euro con un esecutivo debole obbligato a continui compromessi.
Successo invece per le opposizioni. I socialdemocratici raggiungono la Cdu 34 per cento mentre i Verdi balzano al 12,6 per cento, il loro massimo storico. La Linke, la sinistra radicale con il 6% supera la soglia di sbarramento e entra nel Parlamento del land. Bassa l’affluenza alle urne, appena il 59%.
La Merkel paga soprattutto la decisione di aiutare la Grecia, una scelta impopolare tra i tedeschi e ancora di più nella folta minoranza turca. Proprio queste elezioni dovevano essere un banco di prova per la politica europea dei cancellieri.
Mentre il leader dei liberaldemocratici Guido Westerwelle parla di un “colpo di avvertimento” l’opposizione esulta. Hannelore Kraft, candidata di punta dei socialdemocratici ha detto che punta a un’alleanza di governo nel Land tra la Spd ed i Verdi. «La Spd è tornata nel Nord Reno-Westfalia», ha spiegato la Kraft. «I numeri sono ancora da vedere, ma vogliamo governare nel Nord Reno-Westfalia con una coalizione rosso-verde», ha aggiunto la leader socialdemocratica riferendosi alla Spd e ai Verdi. Prima delle elezioni regionali del maggio 2005, vinte dalla Cdu e dalla Fdp, in questo Land la Spd aveva governato per 39 anni.