Un rimpasto ministeriale e questa volta ne esce un esecutivo più orientato a destra. Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha dato il via libera a un nuovo governo, ancora una volta capitanato dal premier FranƧois Fillon. Il primo ministro ĆØ su posizioni più progressiste rispetto a Sarkozy, per questo il centristaĀ Jean-Louis Borloo, sentiva l’incarico pronto per lui: lāex ministro dellāEcologia ĆØ stato coccolato e illuso dal presidente e ora pare che sia furioso: “Mi riprendo la mia libertĆ ”, ha detto.
Il grande sconfitto del rimpasto ĆØ però Bernard Kouchner. Nel 2007 era stato il simbolo dell’apertura a sinistra del neo-presidente Sarkozy, e della voglia della Francia di tornare ad essere ‘il Paese dei diritti dell’uomo’. Tre anni dopo, il fondatore di “Medici senza frontiere” lascia mestamente il ministero degli Esteri, dopo mesi di velate critiche all’operato dei colleghi in tema di immigrazione e sicurezza e di indiscrezioni mediatiche sul deterioramento dei suoi rapporti con l’Eliseo.
Se ne vanno anche lāex presidente dellāassociazione “Ni putes ni soumises”, Fadela Amara, il segretario di Stato alla Giustizia Jean-Marie Bockel, Rama Yade, altro volto nuovo voluto da Sarkozy ĆØ stata bocciata, come il centrista HervĆ© Morin che lascia la Difesa. Bocciato anche Eric Woerth, ministro del Lavoro autore della controversa riforma delle pensioni e soprattutto coinvolto dallo scandalo Bettencourt.
Tra tanti addii c’ĆØ anche un ritorno, quello dell’ex premier Alain JuppĆ©, gollista e tecnico proveniente dalla prestigiosa scuola di quadri della politica dell’Ena. JuppĆ© torna al governo da ministro della Difesa.
