Nicolas Sarkozy manda a quel paese Manuel Barroso e sui rom insiste: smantelleremo tutti i campi nomadi francesi, anche la Merkel ha detto che lo farà (circostanza poi smentita dalla Germania). Ieri avava mandato a dire alla commissaria Ue Viviane Reding “I rom prenditeli tu nel tuo Paese”. Subito gli era corso in soccorso il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi all’urlo di “sono d’accordo con lui, la sua politica contro i rom sia adottata a livello europeo”. Una sintonia che viene ribadita anche oggi dallo stesso Sarkò che conferma: io e Berlusconi siamo ”d’accordo” su come affrontare il problema dei rom.
L’incontro-scontro con Barroso. Il pranzo di oggi al Consiglio europeo è stato poco meno di un incidente diplomatico. Pur non essendo nell’agenda ufficiale dei lavori, la questione delle espulsioni e le tensioni tra Parigi e la Commissione Ue sono state dibattute informalmente durante il pranzo del Consiglio europeo, proprio su richiesta di Sarkozy. La discussione del presidente francese con Barroso sarebbe stata “molto animata”. Un “furibondo” Sarkozy avrebbe chiesto “spiegazioni” in merito alla decisione della Commissione di avviare una procedura d’infrazione contro la Francia. Quella venutasi a creare sarebbe stata “una situazione abbastanza inedita per questo tipo di Consigli”, hanno riferito fonti europee.
Il premier bulgaro Boyko Borissov, ha raccontato apertamente di uno “scambio molto violento” tra Sarkozy e Barroso, precisando che i leader europei riuniti a Bruxelles hanno deciso di rinviare a “un prossimo vertice” il dibattito su “una strategia di lungo termine” per risolvere la questione della popolazione rom, innescata dalla recente politica francese di espellere i rom di Romania e Bulgaria.
L’appello di Berlusconi. Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha chiesto, durante il Consiglio europeo di Bruxelles,”l’opportunità che, nelle politiche che richiedono azioni comuni europee, gli organismi comunitari si consultino con i Paesi interessati, prima di adottare iniziative che possano sembrare improntate a critica o contestazione di comportamenti adottati dagli Stati membri nel rispetto delle leggi e dei regolamenti comunitari”.
”Durante la colazione di oggi al Consiglio europeo – si legge nella nota diramata dalla Farnesina – il Presidente del Consiglio dei Ministri Berlusconi ha sottolineato la necessità di una forte politica europea in materia di immigrazione e di circolazione delle persone, improntata al rispetto delle leggi, al principio di solidarietà dei Paesi membri e al principio di leale collaborazione fra istituzioni comunitarie e Stati membri”.
Barroso: dalla Reding scuse, da altri solo populismo.”E’ vero che abbiamo sentito commenti esagerati: ieri, la commissaria Reding lo ha riconosciuto, penso che altri dovrebbero fare lo stesso”, rinunciando a un certo ”populismo”: cosi’ il presidente della Commissione Ue Jose’ Manuel Durao Barroso ha risposto ai giornalisti che gli hanno chiesto un commento sullo scontro verbale con il presidente francese Nicolas Sarkozy, durante il pranzo di lavoro al vertice Ue.
Barroso ha rivolto un invito ad abbandonare ”retorica inutile” e ”controversie non necessarie” per non farsi distrarre dal vero problema. ”La Commissione riempie il suo ruolo di guardiano dei trattati. In Unione europea ogni discriminazione in termini etnici e’ assolutamente inaccettabile. La dignita’ umana e’ sacra”, ha dichiarato Barroso. Il presidente dell’esecutivo ha rilevato la necessita’ di affrontare insieme il problema e di non farsi distrarre ”dalle polemiche”.
Merkel: diritto-dovere della commissione Ue di verificare. ”L’ho detto molto chiaramente: la Commissione Ue ha il diritto e l’obbligo di verificare se gli Stati membri rispettano le regole comunitarie”. Lo ha affermato nel corso di una conferenza stampa la cancelliera tedesca, Angela Merkel, rispondendo a chi gli chiedeva la sua posizione sulla dura polemica tra Parigi e Bruxelles sull’espulsione dei rom dalla Francia.
La situazione, già tesa da giorni, è stata resa ancora più spinosa dall’intervento della presidenza belga dell’Ue che ha dichiarato di ritenere compito della Commissione europea “sorvegliare” il rispetto da parte della Francia della normativa europea per quanto riguarda la materia del rimpatrio dei rom in Bulgaria e Romania. “Concordiamo tutti sul fatto che la Commissione debba verificare la corretta applicazione degli impegni presi dalla Francia” su questa delicata questione, ha dichiarato poco prima dell’inizio del vertice Ue a Bruxelles il premier belga, Yves Leterme, il cui paese assicura la presidenza semestrale dell’Unione europea.