MOSCA – L'europarlamentare leghista Mario Borghezio ha reso noto all'ANSA di aver invitato ufficialmente a tenere una conferenza stampa al parlamento europeo lo scrittore di opposizione russo Eduard Limonov ''per far conoscere meglio la realta' dell'opposizione in Russia e delle liberta' pubbliche nel dopo-elezioni''.
Un invito, ha spiegato, formulato dopo aver posto ''il problema di sostenere i diritti umani e le liberta' politiche degli oppositori al regime, in forza dei valori fondanti dell'Ue'', in un incontro ieri nella sede di Mosca della Commissione Europea tra una delegazione Eu-Russia – di cui faceva parte – e numerosi ambasciatori di Paesi membri della Ue.
Limonov, ha riferito Borghezio, ''mi ha spiegato che gli arresti avvengono piuttosto regolarmente, almeno per cio' che lo riguarda, e fanno seguito alla sua partecipazione alle attivita' politiche dell'opposizione radicale. Gli viene rimproverato, sostiene, di prendere posizione su tutte le questioni importanti del Paese''.
''Mi ha detto che potrebbero anche fargli di peggio, come ucciderlo, benche' il fatto di essere uno scrittore molto conosciuto all'estero possa averlo impedito, almeno finora'', ha proseguito.
''Limonov – ha aggiunto – e' convinto che dopo la vittoria di Putin alle presidenziali la situazione non sia cambiata, proprio in nulla, e che la repressione nei suoi confronti sia dovuta al fatto che personalmente e' un uomo politico piuttosto popolare, con sostegno nel suo Paese''.
Lo scrittore, secondo Borghezio, ritiene che ''le altre opposizioni sono sostanzialmente collaborative con il potere e questa loro debolezza e' la causa dello scacco dell'opposizione, e' cio' che ci impedisce di vincere''.
Limonov, fondatore del disciolto partito bolscevico, ha spiegato all'europarlamentare che ''attualmente non puo' ancora uscire dal Paese, a causa di una misura impostagli attraverso un'intimazione giudiziaria che 4 anni fa lo ha condannato a pagare all'ex sindaco di Mosca 500 mila rubli''.