MOSCA – L’ultimo presidente dell’Urss, Mikhail Gorbaciov, ha accusato il Cremlino di aver ostacolato la creazione di un suo partito e ha detto di provare vergogna per la classe dirigente russa, definita ”ricca e depravata”, con l’oligarga Roman Abramovich come modello da imitare. In una intervista a Novaia Gazeta, di cui è editore insieme al magnate Aleksandr Lebedev, il Nobel per la Pace ha anche denunciato l’assenza di libertà di espressione sulla tv pubblica e sostenuto che quella attuale in Russia è una ”imitazione” della vita politica.
Gorbaciov racconta che Viaceslav Surkov, vicecapo dell’ amministrazione presidenziale e ritenuto l’ideologo del Cremlino, lo aveva dissuaso dall’idea di fondare un partito social-democratico. ”Avevo l’intenzione di creare un partito con i miei amici. Quando Surkov l’ha saputo, mi ha chiesto ‘a che vi serve?’. In ogni modo, non registreremo il vostro partito”, ha riferito il padre della perestroika, che il 2 marzo compirà 80 anni. ”Ho creato quindi solo un movimento, che tuttavia non può partecipare alle elezioni”, ha aggiunto.
Gorbaciov ha poi lanciato un affondo contro la classe dirigente, che ”ci mostra quanto è orribile la sua anima”. ”Si comporta – dice – in modo rivoltante. Sono ricchi e depravati. Il loro ideale è Abramovich”, il patron del Chelsea proprietario di ville lussuose e yacht. ”Io disprezzo questo ideale, ho vergogna di questa ricca dissolutezza, ho vergogna per me e per il Paese”, ha confessato.
L’ex presidente sovietico ha criticato nuovamente la soppressione dell’elezione diretta dei governatori da parte dell’allora presidente ed ora premier, Vladimir Putin, e la mancanza di libertà in tv. ”La grande pazienza del popolo cesserà e la fusione dei ladri con quelli che li coprono non sarà più possibile perchè tra un po’ il popolo farà del ‘dubinushka’ il suo inno”, ha ammonito, citando una vecchia canzone nella quale la gente si rivolta prendendo in mano il bastone (dubinushka).
