
Lo spettro del comunismo spaventava non poco francesi e tedeschi a metà degli anni ’90. Anzi, i premier Chirac e Kohl ne erano così spaventati da aver contribuito in soldoni all’elezione di Boris Eltsin a capo del Cremlino.
La rivelazione arriva da Mikhail Kasianov, primo ministro dal 2000 al 2004, che sta per pubblicare un libro di memorie molto atteso in Russia, ma non solo. Durante la campagna elettorale del 1996, il gradimento di Eltsin arrivava a stento al 2%. Il problema principale era il mancato pagamento di pensioni e stipendi dei militari, capaci di spostare un’ingente massa di voti.
Per racimolare la somma necessaria, Kasianov, all’epoca vice ministro delle Finanze, fu mandato in missione segreta: le tappe del suo viaggio erano Parigi e Berlino. Davanti alla minaccia del comunismo, sia Chirac che Kohl avrebbero messo mano al “portafogli”.
Non ci sono stime esatte, ma Kasianov ricorda di aver ricevuto 3 miliardi e mezzo dalla Germania e uno e mezzo dalla Francia. L’esponente politico russo, oggi cinquantaduenne, non svela invece se si sia trattato di un prestito o addirittura di una donazione da parte delle due potenze europee.
Proprio in cambio di questo favore, Kasianov fu nominato premier da Vladimir Putin, che nel frattempo era subentrato a Eltsin.
