BELGRADO – In Serbia i contrasti che covavano da tempo in seno al governo sono esplosi oggi con la decisione del premier Mirko Cvetkovic di silurare il vicepremier e ministro dell’Economia Mladjan Dinkic, protagonista nelle ultime settimane di un crescendo di critiche nei confronti del capo del governo, da lui accusato apertamente qualche giorno fa di non avere più alcuna autorità e potere reale.
Insieme a Dinkic, Cvetkovic ha annunciato la destituzione anche del viceministro delle Finanze Slobodan Ilic, protagonista di uno scontro con lo stesso Dinkic a proposito delle modalità di un finanziamento in Serbia da parte del gruppo sloveno Gorenje. Come prevede la legge serba, Cvetkovic ha sottoposto la destituzione di Dinkic e Ilic al voto del parlamento, che si pronuncerà nei prossimi giorni.
”Ho informato stamane il presidente Boris Tadic che il governo non è nelle condizioni di funzionare, e che è necessario sostituire tutti coloro che danneggiano la sua unità”, ha detto Cvetkovic in una conferenza stampa nel pomeriggio a Belgrado.
Colloqui e contatti su un rimpasto di governo e su chi andrà a sostituire Dinkic all’importante dicastero dell’economia si terranno entro le prossime due settimane – ha aggiunto il premier. ”Il governo deve funzionare come una squadra unita e coesa e non come una libera associazione di ministri piu’ o meno importanti. Essere ministro non deve servire a fare i propri interessi personali ma significa una responsabilità per il successo del governo nel suo insieme”, ha affermato Cvetkovic, secondo il quale la sua decisione mira a ”rafforzare il governo e rendere la coalizione più responsabile a favore delle riforme che servono al paese”.
Proprio oggi è cominciata a Belgrado una nuova serie di negoziati fra governo e una missione del Fondo monetario internazionale (Fmi), che intende accertare se la Serbia attua le riforme promesse per risanare bilancio e conti pubblici. Dinkic è il leader del partito G17 Plus, alleato nel governo con il Partito democratico (Ds) di Cvetkovic e del presidente Tadic, e del Partito socialista (Sps) dell’altro vicepremier e ministro dell’interno Ivica Dacic.
Nei giorni scorsi si era dimesso spontaneamente il ministro della sanità Tomica Milosavljevic, anch’egli del partito G17 Plus. Altri esponenti di tale partito sono intervenuti negli ultimi giorni per chiedere un rimpasto e la sostituzione di ministri il cui operato viene giudicato insoddisfacente. Senza G17 Plus – che dispone di 24 seggi in parlamento e sei ministri – il governo potrebbe perdere la maggioranza in parlamento.
Il governo di Cvetkovic e Tadic deve far fronte da alcune settimane a un acuirsi del malcontento sociale legato alla crisi economica, che si manifesta con una serie di proteste e scioperi, in primo luogo insegnanti e poliziotti che chiedono aumenti salariali.
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