MADRID – Alla grande famiglia socialista l'addio, oggi, di Jose' Luis Zapatero, dopo 11 anni alla guida del Psoe e quasi otto ai vertici del potere.
L'ex-premier spagnolo ha pronunciato davanti al Congresso socialista di Siviglia che domani eleggera' il suo successore – Alfredo Rubalcaba o Carme Chacon – alla guida del Psoe, il suo ultimo discorso da leader politico. Ha rivendicato il ''buon lavoro'' svolto alla guida del partito e del governo, e soprattutto di essere riuscito ad evitare un 'salvataggio' dell' economia spagnola, ha ammesso qualche errore, soprattutto nella gestione della crisi economica: ''hanno detto che ho tardato nell'ammettere la crisi. E' vero.''Ha ribadito la validita' delle grandi riforme approvate dal suo esecutivo, come quella sul matrimonio gay o la depenalizzazione dell' aborto.
Zapatero aveva conquistato inaspettatamente la segreteria Psoe nel 2000, a 40 anni, sconfiggendo per solo nove voti – 414 contro 405 – il 'barone' del partito Jose' Bono al 35mo congresso. Nel 2004, sempre a sorpresa, vinse le elezioni politiche contro Mariano Rajoy e divenne primo ministro. Dopo la sconfitta socialista alle politiche del 20 novembre scorso e la vittoria di Rajoy si e' dimesso da capo del governo, convocando il 38 Congresso per eleggere il suo successore alla guida del Psoe. Da domani, con la nomina del nuovo segretario del Psoe, Zapatero non avra' piu' alcuna carica politica. Non si e' presentato alle elezioni politiche, non ha un seggio in Parlamento e ha detto di voler fare un passo indietro rispetto alla politica attiva. Avra' 'solo', come tutti gli ex-premier spagnoli, la carica di consigliere di stato.
''Qui finisce il mio tempo'' ha detto concludendo il suo intervento davanti al Congresso: ''grazie compagni!''. I 956 delegati lo hanno applaudito, in piedi, per quasi 5 minuti.