MADRID – Primi tagli da 8,9 miliardi, tasse aumentate e pensioni rivalutate dell’1% dal primo gennaio 2012: la ricetta di Mariano Rajoy e del suo governo di centrodestra del dopo Zapatero prevede austerity e sacrifici anche per la Spagna.
La prima mossa è una sforbiciata alla spesa pubblica: per 8,9 miliardi di euro. Il premier lo ha annunciato dopo la riunione del consiglio dei ministri la vicepremier Soraya de Santamaria. Fra le misure adottate, il prolungamento del congelamento degli stipendi dei dipendenti pubblici, il congelamento del turnover degli statali nella maggior parte dei settori, una riduzione del 20% delle strutture amministrative, la soppressione di 30 direzioni generali, tagli ai contributi pubblici a partiti politici e sindacati.
Poi gli spagnoli dovranno fare i conti con un ”aumento temporaneo di alcune imposte” nei prossimi due anni, come ha spiegato la vicepremier Soraya de Santamaria dopo la riunione del consiglio dei ministri. Il ministro del Tesoro Cristobal Montoro ha precisato che gli aumenti riguarderanno l’Irpef, l’Ici e l’imposta sui redditi da capitale.
Secondo Montoro l’aumento dell’Irpef sara’ ”progressivo ed equo”. Infine il nuovo governo ha intenzione di mettere le mani anche alle pensioni: è stata decisa una rivalutazione dell’1% dal primo gennaio del 2012. Le pensioni erano state congelate nel 2011 nel quadro delle misure antideficit decise dal precedente governo del premier socialista Jose’ Luis Zapatero.